Oggi i Viennesi stanno tornando davanti alla “Colonna delle Peste” per pregare per la fine della pandemia che affligge il mondoNel 1679, la città di Vienna (Austria) venne colpita da un violento scoppio di peste che si stima abbia ucciso 750.000 persone. Vienna era all’epoca la fiorente capitale dell’Impero Austro-Ungarico, che tra il 1867 e il 1918 governò il territorio oggi occupato da Austria, Germania, Ungheria e parte dell’Italia. L’imperatore Leopoldo I dovette lasciare la capitale per difendere se stesso e la sua famiglia dalla malattia, ma decise di lasciare un segno di speranza e della sua fiducia nell’aiuto di Dio perché la peste finisse.
Optò per una “Colonna della Misericordia”, che mostrava la Santissima Trinità con nove angeli. All’inizio venne eretta una colonna rudimentale di legno realizzata dallo scultore locale Johann Frühwirth. Le successive revisioni portarono alla versione finale della colonna, inaugurata nel 1694. Alta 21 metri e con elaborati motivi barocchi, la Colonna della Peste è ora considerata un punto di riferimento fondamentale di Vienna.
Il tributo alla Santissima Trinità è rappresentato in molti modi. Nella parte superiore del piedistallo, Leopoldo I è rappresentato mentre prega Dio perché interceda durante la peste. Gli angeli sono in numero multiplo di tre. Il livello più alto della colonna ospita una rappresentazione della Santissima Trinità, segno della gratitudine della città per aver superato l’epidemia. La peste è rappresentata alla base della struttura, come una figura femminile dall’aspetto malvagio che viene mandata via da un angelo e da una giovane donna che tiene in mano una croce.
Nelle ultime settimane, la colonna è diventata un luogo di pellegrinaggio, con gli abitanti che accendono candele, lasciano fiori e pregano per la fine della pandemia del coronavirus. Il monumento è particolarmente suggestivo di notte, quando il marmo e le decorazioni dorate brillano nel buio grazie alle candele votive rosse lasciate dalla gente.