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7 azioni che possiamo compiere per proteggere gli oceani

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Adriana Bello - pubblicato il 08/06/20
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Ogni essere vivente della Terra si collega in qualche modo ad essi, e allora bisogna prendere coscienza della questione, o avremo grandi difficoltà in un futuro non molto lontano Durante l’isolamento, ho letto e sentito molte persone dire che vorrebbero tanto andare in spiaggia. Immaginate però la brezza marina con l’odore di sostanze chimiche o tutto il mare coperto di plastica che fluttua?

L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani (decretata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in vista della protezione dell’ambiente), ed è sempre più importante che apportiamo tutti il nostro granello di sabbia per mantenerli puliti per il nostro godimento e, cosa più importante, la nostra sopravvivenza.

1 Informarsi

È proprio vero che è meglio prevenire che curare. Bisogna essere a conoscenza della situazione attuale degli oceani, importante per la regolamentazione del clima del pianeta. È importante sapere che subiscono contaminazione di ogni tipo: ambientale, acustica, sversamento di prodotti tossici, plastica…

Sapevate che negli oceani si accumulano tanti materiali plastici che esistono autentiche isole di spazzatura? Sapevate che i rumori provocato dall’intenso traffico marittimo sono così forti sotto l’acqua che potrebbero uccidere parte della fauna? Cercate informazioni su Internet su pagine affidabili, leggete qualche libro e/o guardate qualche documentario o qualche servizio di streaming che vi informi su questo tema complesso e vi inviti ad agire sulla base di una conoscenza reale.

2 Ridurre il consumo di plastica

WATER POLLUTION

Rich Carey | Shutterstock

Probabilmente lo avete già sentito tante volte, ma quando si tratta di curare gli oceani è doppiamente importante. Si stima che circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano lì ogni anno. Il danno alla flora e alla fauna marina e alla qualità dell’acqua è incalcolabile.

I responsabili non sono solo le grandi industrie. Il comportamento di ogni essere umano si ripercuote anche sulla salute dei nostri oceani. Il consumo individuale di plastica è esagerato. Durante la pandemia di coronavirus, il consumo di plastica è aumentato moltissimo.

Guardate in casa vostra e cercate il modo di diminuire a poco a poco il consumo di plastica, soprattutto monouso. Ad esempio, comprate cannucce di acciaio inossidabile che si possano lavare, anziché recipienti di plastica optate per alcuni di vetro o bambù (facendo attenzione che quest’ultimo sia davvero ecologico) e cercate di trovare un servizio che ricarichi i contenitori dei vostri prodotti per la pulizia anziché comprare altre bottiglie.

3 Attenzione a quello che gettate

Se avete visto Alla Ricerca di Nemo, sapete che quello che gettate nella raccolta indifferenziata può finire nell’oceano. Prodotti chimici nocivi, olio vegetale, filo interdentale, salviettine umidificate, ecc. sono solo alcuni degli oggetti più dannosi che gettiamo ogni giorno negli oceani credendo che si “degraderanno”, e non è così.

4 Consumo responsabile

GUATEMALA

JOHAN ORDONEZ | AFP

Saper comprare responsabilmente non ha a che vedere solo con il budget. È anche importante indagare sulle imprese che realizzano i prodotti che consumate: i valori, le pratiche ambientali e gli ingredienti o i materiali che utilizzano.

Nel caso della moda, evitate accessori realizzati sfruttando l’oeano, come tartarughe marine o coralli.

Nel caso del cibo, soprattutto quando si tratta di prodotti ittici, bisogna capire come si svolge la pesca e se gli animali sono allevati in un modo etico in cui si protegge il loro ecosistema. Vanno lette le etichette (soprattutto le parti scritte in piccolo) e va chiesto ai fornitori.

5 Ridurre le emissioni di carbonio

ELECTRICITY

Andrii Spy_k | Shutterstock

Forse pensate che questo influisca solo sull’inquinamento dell’aria, ma è significativo anche per gli oceani, perché riduce gli effetti dei cambiamenti climatici che influiscono su tante specie ad esempio per il cambiamento di temperatura dell’acqua.

Comprare lampadine a basso consumo e usare più le scale e meno l’ascensore sono due cose semplici che si possono fare. Quando si potrà tornare a praticare sport acquatici o a fare una crociera, poi, cercate di scegliere sempre l’opzione più ecologica.

Sapevate che gli oceani assorbono circa il 30% del diossido di carbonio prodotto dagli esseri umani? O che metà dell’ossigeno che respiriamo deriva dagli oceani?

6 Volontariato

#TRASHTAG

@themostwholesomememes/Instagram

Non ci si deve necescariamente unire a un gruppi di ecologisti. Se vivete vicino a una spiaggia, potete organizzare un gruppo con amici e/o vicini e ogni tanto andare a raccogliere la spazzatura che altri purtroppo lasciano (un’attività in cui si può anche mettere in pratica il distanziamento sociale).

Se non avete tempo o un oceano vicino, potete fare una donazione (previa indagine) a fondazioni educative o a gruppi per la conservazione dell’ambiente.

7 Trasmettete

Condividete le consocenze acquisite e le vostre idee con familiari, amici e colleghi (in questo periodo si può fare a livello digitale). È un lavoro di squadra e si potranno realizzare dei cambiamenti significativi solo se facciamo tutti la nostra parte. Diventate agenti di cambiamento!

Soprattutto per i cattolici, l’acqua ha un simbolismo estremamente importante. È sinonimo di purificazione. È attraverso l’acqua (benedetta) che diventiamo ufficialmente figli di Dio. Come possiamo non prendercene cura?

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