separateurCreated with Sketch.

Un sacerdote accoglie i pellegrini bloccati sul Cammino di Santiago dal coronavirus

PILGRIMS
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Javier González García - pubblicato il 18/06/20
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Un gruppo di pellegrini italiani, tedeschi e olandesi convive in un ostello parrocchiale di un paese della diocesi di SalamancaEdoardo è italiano e si è recato in Spagna per compiere una di quelle cose che vanno fatte una volta nella vita: il Cammino di Santiago. Non ha scelto un percorso qualsiasi. Vuole essere uno di quei pellegrini che camminano per più di 900 chilometri da Siviglia, nel sud della Penisola Iberica, a Santiago de Compostela, nel nord-ovest della Spagna. Ovviamente non avrebbe mai immaginato che una pandemia mondiale avrebbe stravolto completamente i suoi piani.

Edoardo era arrivato quasi a metà del suo percorso quando in Spagna è stato decretato lo stato d’allerta per la pandemia da coronavirus. Lui e altri pellegrini provenienti da Italia, Gran Bretagna, Germania e Olanda si sono tutti ritrovati nella località di Fuenterroble de Salvatierra, vicino Salamanca, confinati in mezzo al nulla, a migliaia di chilometri da casa.

In piena confusione, i pellegrini si sono chiesti come tornare nei propri Paesi mentre nel loro zaino avevano solo le poche cose che si erano portati dietro.

PILGRIMS

Gentileza

La Provvidenza ha però voluto che il gruppo incontrasse Blas Rodríguez, un sacerdote che si occupa dell’ostello parrocchiale Santa María, un centro che accoglie tutto l’anno i pellegrini che compiono il Cammino di Santiago.

In mezzo alla crisi sanitaria più grave degli ultimi tempi, a Fuenterroble de Salvatierra c’è un’immagine più pittoresca: gente di ogni angolo del mondo riunita grazie all’ospitalità di questo religioso spagnolo.

Settanta giorni. Quasi tre mesi. Tutti insieme. Padre Blas assicura che si è trattato solo di “una pausa nel cammino per via del coronavirus”. Il suo buonumore trabocca speranza, nonostante le notizie tragiche che giungono da ogni dove.

PILGRIMS

Albergue parroquial de peregrinos – Fuenterroble de Salvatierra

70 giorni insieme

Padre Blas racconta che la vivono bene “perché ciascuno svolge i compiti che gli piacciono di più. Uno è falegname, e quindi si occupa di quello, un altro idraulico, e via. Chi ama la cucina viene messo lì”.

“Ciascuno ha la sua storia, e i giorni pesano e le manie affiorano”. Sono tanti giorni, con tutte le loro ore, senza altro da fare se non aspettare. “Ma visto che la buona volontà è al di sopra di tutto e la Provvidenza funziona, grazi alla Caritas e alla Croce Rossa siamo riusciti a sopravvivere”.

PILGRIMS

Gentileza

Un’autentica famiglia

Gli abitanti del paese e altri privati si sono avvicinati per aiutare come potevano, alcuni “con gli insaccati di qui, di Guijuelo, i migliori del mondo”. L’unico problema ora sarà “dover andar via”.

Con la fine dell’isolamento e l’inizio di un’apparente normalità, le persone bloccate iniziano a preparare il ritorno a casa.

“Dopo 70 giorni si sono creati legami di amicizia che saranno difficili da spezzare”, ha commentato il sacerdote. “Né il tempo né la distanza potranno farli dimenticare”.

Top 10
See More