La seconda domenica di ottobre a Belém in Brasile si festeggia la MadonnaLa seconda domenica di ottobre di ogni anno, la città di Belém, nello Stato brasiliano del Pará, si trasforma in sinonimo di Nostra Signora di Nazareth. I fedeli si preparano con grande anticipo alle festività collegate al “Círio de Nazaré”, com’è nota la celebrazione, inserita nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità (UNESCO) nel 2013.
La festività in sé include il trasferimento di un’immagine lignea della Vergine dalla cattedrale alla piazza del Santuario di Nazareth a Belém. Al percorso partecipa in genere una grande folla di fedeli.
Oltre all’aspetto religioso, la festa è caratterizzata dall’impronta culturale e culinaria di luoghi come l’Amazzonia, oltre che da esposizioni di artigianato.
“Mescolare sacro e profano fa sì che questo evento religioso abbia anche aspetti estetici, turistici, sociali e culturali. L’uso di barche nella processione ha un carattere simbolico, visto che Nostra Signora di Nazareth è la santa patrona dei marinai. I fedeli allestiscono degli altari in case, negozi, bar, mercati ed edifici pubblici di tutta la città”, ricorda l’UNESCO in una nota su questa tradizione in cui emerge chiaramente anche il ruolo protagonista delle famiglie.
Nel 2020, in piena pandemia da coronavirus, la celebrazione numero 228 acquista un altro carattere, ma non per questo smetterà di coinvolgere molte persone l’11 ottobre.
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L’abbraccio del Papa
Di recente, Papa Francesco ha inviato un messaggio all’arcidiocesi di Belém per motivare i fedeli a pregare per la fine della sofferenza nel mondo e per le famiglie, invitando anche a “guardare a Maria, la Madre che Cristo ci ha lasciato”.
Il tema di quest’anno è proprio “Ave Maria, piena di Grazia”.
Ecco il testo completo del messaggio, pubblicato dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile:
Sua Eccellenza e Reverendissimo
Monsignor Alberto Taveira Corrêa, Arcivescovo di Belém do Pará
Celebrando le festività del Círio de Nazaré, Papa Francesco invia un cordiale saluto a tutti i devoti a Nostra Signora che in quest’anno segnato da numerose sfide e tribolazioni ricorrono alla Santa Madre di Dio in cerca di rifugio sotto la sua protezione materna.
In mezzo a questa pandemia che tanto affligge e disturba, impedendo anche che abbia luogo la tradizionale processione del Círio, il Santo Padre ci invita a elevare il nostro “sguardo a Maria, la Madre che Cristo ci ha lasciato” e che “pur essendo l’unica Madre di tutti, si manifesta in Amazzonia in diversi modi” (Esortazione Apostolica Querida Amazonia, 111), chiedendole di intercedere presso il Suo Figlio divino affinché questa dura prova finisca e tutte le famiglie immerse nella sofferenza possano trovare consolazione e pace.
Seguendo l’esempio della Vergine di Nazareth, che non ha mai vacillato di fronte alle difficoltà, tutti i battezzati non lasciano diminuire il proprio ardore missionario, sicuri che “per coloro che lo hanno incontrato (Gesù Cristo), vivono nella sua amicizia e si identificano con il suo messaggio, è inevitabile parlare di Lui e portare agli altri la sua proposta di vita nuova: «Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1 Cor 9, 16) (Ibid., 62). Per confermare questi voti e queste preghiere, Papa Francesco vi concede la Benedizione Apostolica, chiedendo anche, per favore, di non smettere di pregare per lui.
Cardinale Pietro Parolin
Segretario di Stato della Santa Sede
Unendomi ai voti del Santo Padre e assicurando le mie preghiere, vi invio un cordiale saluto.
Giovanni d’Aniello
Nunzio Apostolico