I frati francescani furono i primi a sviluppare la tecnica di realizzare delle croci intarsiate nella madreperlaPer il primo passo del lungo viaggio del crocifisso, poteva esserci un luogo migliore di Gerusalemme? Per secoli, la città della Passione di Cristo ha attirato pellegrini da tutto il mondo. Per la maggior parte del tempo si è trattato di un viaggio lungo e pericoloso.
Croci di madreperla
In passato come oggi, la maggior parte dei visitatori riportava a casa dei souvenirs, e le croci intarsiate nella madreperla sono sempre state uno di quelli preferiti. Ci sono pochi luoghi in cui si è esperti a lavorare questo materiale inflessibile come la Terra Santa. I Francescani italiani vi svilupparono la loro tecnica almeno 500 anni fa, con conchiglie che venivano dal Mar Rosso.
Dopo secoli di rifinitura, perfino l’occhio critico dell’American Journal of Science and Arts rimaneva ammirato del loro risultato, scrivendo nel 1837: “L’intarsio della madreperla è stato portato a un elevato livello di perfezione a Gerusalemme”. Ancora oggi resta un’importante industria artigianale in Palestina, gestita principalmente da famiglie cristiane locali.
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Questa croce con il suo Corpus Domini è del XIX secolo, e doveva essere un oggetto di lusso. Misura solo 22 centimetri, e tuttavia il suo peso ne rivela la qualità. A differenza della maggior parte di questi oggetti, che usano un minimo di madreperla, il legno d’ulivo sottostante a questa ne è del tutto coperto. La croce ha una freddezza sepolcrale al tatto, rendendola un memento mori tangibile, come anche un promemoria della Passione.
L’incisione sul retro è fortemente sottolineata con inchiostro nero.
Tra i simboli più vividi dell’Arma Christi ci sono il velo della Veronica e la tunica di Gesù. La spada sulla destra ricorda il Giardino del Getsemani, e offre un sapore regionale perché l’artigiano l’ha vista come una scimitarra ricurva del tipo diventato popolare molto dopo nella storia del Medio Oriente. La Bibbia non descrive la forma della spada usata dall’impetuoso San Pietro quando tagliò l’orecchio al servo del sommo sacerdote, cosa che venne lasciata all’immaginazione locale. Comunque fosse la spada, quell’evento è un promemoria della misericordia e dei poteri di guarigione di Nostro Signore. Dopo aver rimproverato Pietro per le sue azioni, Gesù riattaccò l’orecchio tagliato. Sarebbe stato il Suo ultimo miracolo prima della Resurrezione.
Il Museo della Croce in modalità virtuale
Questo crocifisso fa parte della collezione del Museo della Croce, la prima istituzione dedicata alla diversità del simbolo più potente e dalla portata più ampia della storia. Dopo dieci anni di preparativi, il museo era quasi pronto per l’apertura, ma poi è scoppiata la pandemia di Covid-19. Nel frattempo, il museo virtuale ha avviato un account Instagram per coinvolgere i lettori di Aleteia e la storia dei loro crocifissi: @crossXmuseum