separateurCreated with Sketch.

I tre gesti di Maria davanti a santa Bernadette 

Statue de Sainte Bernadette Soubirous, à Nevers (Nièvre)

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Jean-Michel Castaing - pubblicato il 19/02/21
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Prima di rivelare il suo nome a Bernadette, la Vergine Maria fece tre gesti il cui significato fondamentale ci aiuta a comprendere il dono della grazia divina. 

Il 2 marzo 1858, in occasione della sua tredicesima apparizione a Lourdes, la Vergine disse a Bernadette: «Vada a dire ai preti che si costruisca qui una cappella e che vi si venga in processione». Il giorno stesso, la veggente incontrò il parroco di Lourdes e gli trasmise la richiesta della bella signora. Il reverendo Peyramale disse alla pastorella che non avrebbe acconsentito prima di aver conosciuto il nome della persona che gli rivolgeva una tale richiesta. 

Il 3 e il 4 marzo, volendo soddisfare la volontà dell’amica che le manifestava un rispetto da lei mai sperimentato da parte degli altri abitanti di Lourdes, nulla Bernadette aveva a cuore come che la bella signora avesse la bontà di dirle il suo nome. Ogni volta, però, la pastorella non otteneva in risposta che un sorriso. È così che gli eventi di Lourdes ci pongono davanti a tre domande non corrisposte: 

  • una da parte della Vergine, 
  • una da parte del parroco 
  • una da parte di Bernadette. 

Come sbrogliare questa intricata matassa di suppliche? Di fatto, la sua soluzione è condizionata alla rivelazione del nome della bella signora della grotta. Sta lì tutto il nodo della vicenda.



Leggi anche:
Nevers, l’altra Lourdes dove riposa il corpo incorrotto di Bernadette

I tre gesti di Nostra Signora 

E così il 25 marzo 1858, solennità dell’Annunciazione, Bernadette era più determinata che mai a ottenere una risposta da parte della bella persona che le accordava la grazia di trattenersi in conversazione con lei alla grotta. E fu proprio quello che avvenne: quel giorno, punto culminante delle apparizioni di Nostra Signora a Lourdes, Maria fece quello che non aveva ancora realizzato in alcuna delle sue apparizioni storiche note – rivelare il suo nome. «Io sono l’Immacolata Concezione», disse alla pastorella. E tuttavia, prima di consegnarle questa sconvolgente rivelazione, la Vergine compì tre gesti significativi che costituivano una breve e stupefacente catechesi sulle tre virtù teologali – la fede, la speranza e la carità. 

  • Anzitutto giunse le mani: così c’insegnava che la fede si rinforza con la preghiera. 
  • Poi disgiunse le mani e distese le braccia verso il basso: ci mostrava così di avere a cuore la sorte dei suoi figli in preda a difficoltà di ogni sorta, nonché di ascoltare le loro preghiere raccogliendole nelle sue mani. Questo secondo gesto rappresenta un motivo di speranza. 
  • In ultimo, prima di pronunciare le parole decisive e di spezzare il silenzio che opprimeva Bernadette, la Santa Vergine riportava – giungendole di nuovo l’una all’altra – le due mani all’altezza del cuore alzando gli occhi al cielo. Con questo terzo e solenne gesto, Maria ci rivelava quanto fosse amata da Dio – come se, sentendo il cuore traboccare dell’amore che il Padre le porta, desiderasse contenere la sua gioia. Soprattutto, con questo duplice e ultimo movimento, Maria ci dice che anche noi siamo amati da Dio col medesimo amore che Egli porta alla Sua figlia prediletta. 



Leggi anche:
7 virtù fondamentali per il cattolico: le 3 teologali e le 4 cardinali

Il dono della grazia 

Così dunque, i tre gesti della Vergine che precedono la rivelazione del suo nome a Lourdes costituiscono una pedagogia, mediata anche dal corpo, della spiritualità cristiana. Munito delle tre virtù teologali – la fede, la speranza e la carità – il discepolo di Gesù è ben attrezzato per affrontare le prove dell’esistenza e condurre in porto i suoi progetti al servizio dei fratelli e della gloria di Dio. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

Top 10
See More