In molte occasioni si ricorre al digiuno per chiedere una grazia speciale, come la guarigione di un malato in famiglia o un dono spirituale personale, ad esempio aumentare la forza interiore. In questa tappa della Quaresima, noi cristiani siamo invitati in particolare a mettere in pratica il digiuno, che è un'altra forma di preghiera.
E se ci proponessimo di fare una novena di digiuno? Di fatto, pregare per nove giorni ha un'origine biblica. Gli apostoli lo hanno fatto come preparazione in vista di una grazia molto speciale, la venuta dello Spirito Santo. Allo stesso modo, possiamo volontariamente compiere un digiuno per aprirci ai tesori della grazia che vengono da Lui.
Come dice Papa Francesco, quando il digiuno è vissuto come un'esperienza di privazione con semplicità di cuore, 'accumuliamo' la ricchezza dell'amore ricevuto e condiviso. In questo modo, il nostro agire contribuisce ad amare di più Dio e gli altri.
Digiunando rinunciamo alle cose e ci liberiamo da quello che ostacola il nostro cammino di vivere un'esperienza d'amore più piena. Siamo capaci di aprire le porte del cuore, fare spazio e riempirci di cose buone per la nostra vita e per quella di chi ci circonda. È una cosa che possiamo fare un giorno per volta.
“Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi”
(1 Tessalonicesi 5, 16-18)
Un cuore pieno di gratitudine è davvero un cuore felice. Quando siamo grati, ci riempiamo delle cose semplici della vita e recuperiamo un tempo prezioso. Più pratichiamo la ripetizione dei momenti di gratitudine durante la giornata, più creeremo buone abitudini identificando le necessità reali e concentrandoci su ciò che conta davvero.
Quaresima di ringraziamento
Anziché concentrarci su quello che ci manca o che non abbiamo, oggi possiamo ringraziare per le cose grandi della nostra vita come la famiglia e gli amici, ma anche per molte altre, anche piccole, come un caffè, dieci minuti in più di sonno o un bel tramonto. Cercate nei dettagli della giornata e realizzate la vostra azione di grazie.
“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” (Filippesi 4, 6-7)
Ricorrere alla preghiera, per quanto semplice possa essere, aiuta a sintonizzarci per ricevere una pace interiore che ci permette di affrontare meglio i problemi della vita. Concentrandoci solo sul problema, restiamo ancorati all'oscurità. La preghiera è invece la luce che può illuminare una situazione difficile per poterla guardare da un punto di vista amorevole.
Dio più presente
Più ci chiudiamo nelle pressioni, più debole diventa la nostra fede. Più ci abbandoniamo a Dio, più ci riempiamo di questa. Oggi può essere un'opportunità per offrire ciò che esercita pressioni sul nostro cuore. Con piccole giaculatorie, un mistero del Santo Rosario o parole spontanee mentre guidate, camminate, state a casa o in chiesa, unite il vostro dolore a quello di Cristo e riempite la vostra anima di pace.
“Sta' in silenzio davanti al Signore, e aspettalo; non adirarti per chi prospera nelle sue imprese,
per l'uomo che ha successo nei suoi malvagi progetti. Cessa dall'ira e lascia lo sdegno; non adirarti; ciò spingerebbe anche te a fare il male. Poiché i malvagi saranno sterminati; ma quelli che sperano nel Signore possederanno la terra” (Salmo 37, 7-9).
La pazienza è la capacità di vedere ciò che hanno gli altri e di confidare nel fatto che quello che abbiamo ora è esattamente ciò di cui Dio sa che abbiamo bisogno, esente da paragoni e fiducioso nel fatto che il nostro futuro ci porterà solo quello che ci aiuterà ad avvicinarci a Lui e alle persone per noi importanti. La pazienza è una delle virtù più preziose per essere felici.
Nella nostra giornata ci imbatteremo in situazioni frustranti – qualcuno che non ci tratta bene, o subire ritardi a causa di altri. In quel momento, anziché riempirvi di rabbia, scegliete di essere pazienti, e ricordate che state approfittando di quella situazione per rafforzare la vostra capacità di vincere l'ansia, evitare di cadere nelle azioni che vi danneggiano di più e trovare armonia.
“Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira” (Giacomo 1, 19)
Dare a qualcuno tutta la nostra attenzione quando sta parlando è un atto d'amore. È importante rimanere concentrati sull'altra persona, resistendo alla tentazione di parlare solo noi. È sempre possibile che il nostro dolore di essere pazienti abbia propositi provvidenziali. La pazienza richiede umiltà, e questo implica il fatto di saper ascoltare.
La Quaresima dell'ascolto
In questa giornata, prendetevi un momento per ascoltare un amico o un familiare, o una persona con cui siete in contatto. Datele l'opportunità di ricevere il vostro tempo e la vostra attenzione. Parlando meno potrete empatizzare più facilmente, riconoscere le necessità per poter aiutare meglio, nutrirvi con un punto di vista nuovo e imparare molto sugli altri.
“Anche voi non state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e non state in ansia! Perché è la gente del mondo che ricerca tutte queste cose; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in più” (Luca 12, 29- 31)
Gran parte dello stress e delle preoccupazioni quotidiane derivano dall'aspettativa di trovare risposte facili e rapide come se avessimo il controllo totale di tutte le situazioni che viviamo, anziché credere che Dio possa guidarci a trovare una soluzione reale mentre ci dà quello di cui abbiamo bisogno per vivere meglio questi tempi difficili.
La sfida della speranza (in chi merita la nostra fiducia)
Se c'è qualcosa che vi preoccupa oggi, è possibile che vi preoccupi anche domani. Anche se non avete certezze, confidate in Dio. Spesso non sappiamo di cosa abbiamo davvero bisogno o cosa vogliamo veramente, ma riponendo la nostra fiducia in Dio sappiamo che tutto ciò che verrà andrà bene perché Egli non sbaglia mai. Per quanto possa essere complicato quello che stiamo vivendo, Dio ci conosce meglio di chiunque altro e non può errare.
“Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza” (Giacomo 1, 2-3)
La gioia è un frutto spirituale, il che vuol dire che è un risultato diretto di come scegliamo di vivere la nostra vita. Se iniziamo compiendo uno sforzo consapevole di scegliere di essere allegri, ovvero come un atto di volontà, inizieremo a notare che la gioia diventa una conseguenza del nostro cammino cristiano quotidiano.
Oggi potete decidere di avere un atteggiamento allegro. Cercate segnali sottili di bontà e di bellezza a casa o sul lavoro. Anche se non ne avete voglia, sorridete dietro la vostra mascherina e trovate un motivo per festeggiare. Pur tra i dolori, siamo capaci di provare una gioia che supera qualsiasi comprensione e ci riempie l'anima.
“Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?» Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa»” (Luca 10, 36-37)
Nessuno vuole avere un cuore freddo. Questo si verifica quando tutto ciò che viviamo riguarda noi stessi e non ci soffermiamo sugli altri. La compassione ci esorta a porre lo sguardo sull'altro e a provare la sua sofferenza. Questo sentimento può ampliare il nostro universo al di là dell'esperienza immediata e darci l'opportunità di fare il bene.
Oggi potete proporvi di abbracciare maggiormente la vostra umanità. Prendetevi del tempo per guardarvi intorno, per pensare a chi potrebbe aver bisogno di una parola di incoraggiamento, di essere accompagnato o di ricevere un aiuto materiale. Donando, abbiamo l'opportunità di incontrare Cristo.
“Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi” (Matteo 6, 14).
Il perdono inizia riconoscendo che la persona che vi ha offeso vi deve qualcosa. In un certo senso, è “in debito” con voi. La giustizia esigerebbe che vi dia ciò che vi deve, ma la misericordia si esplicita quando prendete la decisione di liberarla dal suo debito. Come Dio ci ha liberati dai nostri sulla Croce, possiamo cercare di liberarci dal peccato.
Che sia una Quaresima indimenticabile
Oggi potete perdonare una persona che vi ha provocato un danno facendolo nel vostro cuore o parlando con lei. Anche se la persona che vi ha ferito non riconosce o non accoglie la vostra offerta di perdono, quando perdonate vi liberate dalla schiavitù, dalle amarezze e dai vincoli del passato. Potete provare dolore, ma sarete liberi, potrete guarire e avanzare nell'amore.
“Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse” (Ebrei 10, 23).
Il pessimismo può diventare una prospettiva quasi costante che ci allontana da qualsiasi pensiero ottimista se permettiamo che prenda il controllo su di noi. Sappiamo che anche dagli eventi negativi possiamo trarre elementi positivi, prenderli come parte del processo di quello che ci ha permesso di arrivare alla situazione di oggi e trasformare le nostre prove in storie di trionfo.
Oggi può essere un giorno per rinnovare la speranza. Concentratevi sui segni di vittoria nelle avversità della vostra vita e riempitevi di un senso più profondo che viene da Dio, che veglia sui sogni del cuore dei suoi figli. Nessuna persona o sistema può frapporsi nel Suo cammino perché questo accada. Riporre la nostra speranza in Dio non ci deluderà mai.