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La parola che definisce un campione dell’NBA: “Fede”

GIANNIS ANTETOKOUNMPO
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Esteban Pittaro - pubblicato il 26/07/21
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“Cammina per fede, non per visione”, scrive San Paolo ai Corinzi. Giannis Antetokounmpo fa di questa frase un motore per superare le sfide

Giannis Antetokounmpo ha sfidato il destino che sembrava scritto per la sua vita e si è conquistato il meritato titolo di leggenda dello sport ottenendo il primo anello dell'NBA e il titolo di Giocatore Più Prezioso (MVP) delle finali.

Nella vittoria dei Milwaukee Bucks sui Phoenix Suns per 4 a 2, dopo aver iniziato la serie con due sconfitte, il giocatore greco di origine nigeriana ha ratificato nelle partite importanti quello che aveva insinuato nelle stagioni precedenti: può essere il migliore del mondo. Nella partita decisiva è stato autore di 50 punti e 14 rimbalzi, un vero trionfo. Lui, però, trova delle definizioni migliori per quello che sta vivendo.

Nel 2019, dopo essere stato eletto miglior giocatore della stagione, Giannis è stato interpellato dalla catena Fox Sport sulla parola che definisce meglio il suo incredibile percorso, e non ha avuto esitazioni: Fede.

“Fede. Una parola che sceglierei è Fede. Ce ne sono molte, come pazzo, ridicolo, falso, sogno, ma una che spiccherebbe sulle altre è Fede. Fede in se stessi, Fede, avere Fede. Credere, credere in se stessi e avere Fede in Dio”.

In precedenza aveva scritto sulle reti sociali, parafrasando San Paolo nella Seconda Lettera ai Corinzi, “Cammina per fede e non per visione”. Considera questa frase il suo motto, ha detto in un'altra occasione, proponendosi di essere un figlio, un fratello e un essere umano migliore. “E posso esserlo”.

Quando è stato riconosciuto miglior giocatore della stagione ha dichiarato nell'atto ufficiale: “In primo luogo voglio ringraziare Dio per avermi benedetto con questo talento, per avermi messo nella posizione in cui mi trovo. Tutto quello che faccio, lo faccio attraverso di Lui”.

Giannis Antetokounmpo è stato battezzato nella Chiesa ortodossa greca. Padre Evangelos Ghanas ha ricordato tempo dopo la devozione del piccolo Giannis, battezzato il 28 ottobre 2012, poco prima di iniziare a girare gli Stati Uniti. È cresciuto a Sepolia, e il sacerdote che lo accompagnava nella scuola domenicale della chiesa che Giannis amava frequentare ricorda che nonostante il suo contesto difficile non si lamentava mai della vita. “Può volare sul campo, ma nella vita reale si mantiene con i piedi per terra”, ha detto a Ethnos.

I genitori di Giannis erano emigrati in Europa alla ricerca di nuovi orizzonti. Charles e Veronica non avevano neanche 30 anni quando hanno iniziato il loro periplo europeo, lasciando un bambino

ai nonni in Nigeria. Gli inizi sono stati molto duri, e i figli, nati in Africa e in Grecia, dovevano collaborare con le vendite ambulanti per portare il pane a casa. Lo sport, però, ha aperto nuovi orizzonti alla resiliente famiglia Antetokounmpo.

Nell'NBA con Giannis e Thanasis nei Bucks, Kostas quest'anno nei Lakers ora verso l'Olympiakos e Alex all'UCAM Murcia, hanno fatto sì che gli sforzi dei genitori per dare un futuro migliore ai propri figli valessero la pena.

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