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Haiti: Caritas dai primi momenti al fianco della popolazione.

HAITI QUAKE

Des rescapés fouillent les décombres de ce qu'il reste de l'hôtel Le Manguier dans la ville des Cayes, au sud-ouest d'Haïti.

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Aleteia - pubblicato il 16/08/21
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L’insicurezza nel Paese complica ulteriormente le operazioni di soccorso.

Dopo il drammatico sisma che ieri ha colpito il Paese alle 8.30 del mattino, ora locale, Caritas Haiti ha già mobilitato le proprie squadre raggiungendo le aree maggiormente interessate dal sisma, che sono i dipartimenti di Grande-Anse (Diocesi di Jérémie), del Sud (Diocesi di Les Cayes) e di Nippes (Diocesi di Anse-à-Veau-Miragoane). Mentre si continua a cercare tra le macerie, il bilancio attuale è di oltre 300 morti, circa 1800 feriti e più di mille edifici rasi al suolo, tra cui chiese, scuole e ospedali.

“L'intera rete di Caritas Haiti, specialmente il team di emergenza, sta partecipando alle operazioni di coordinamento e di aiuto nei tre dipartimenti colpiti”, informa padre Jean-Hervé François, direttore di Caritas Haiti.

Molte anche le chiese danneggiate dal sisma. A Les Cayes, la residenza del cardinale Chibly Langlois, vescovo della diocesi e presidente della Conferenza episcopale di Haiti, è stata danneggiata e il porporato è rimasto ferito. Un sacerdote che alloggiava nel vescovado è rimasto ucciso sotto le macerie.

Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per un mese e nelle prossime ore, il primo ministro Ariel Henry dovrebbe recarsi sui luoghi della tragedia con le autorità competenti per valutare la situazione generale.

A complicare le operazioni di aiuto, non soltanto le pessime condizioni delle strade, ma anche l’alto livello di insicurezza. Il sisma, infatti, non poteva arrivare in un momento peggiore per la nazione di 11 milioni di persone, che è in preda a una crisi politica da quando il presidente Jovenel Moïse è stato assassinato il 7 luglio scorso.

“Raggiungere le zone colpite è difficile – continua padre Hervé – L’area di Martissant, che è un accesso obbligatorio per raggiungere il sud del Paese è chiuso per motivi di sicurezza”.

I bisogni della popolazione sono immensi. “Vi è assoluta necessità di cibo, acqua, tende, kit igienici e di primo soccorso", aggiunge padre François.

 “Assistiamo con compassione e tristezza all’ennesimo disastro naturale che colpisce l’impoverita nazione di Haiti, dopo il tragico terremoto di 11 anni fa e i numerosi cicloni e sismi che da allora si sono succeduti”, afferma Aloysius John, segretario generale di Caritas Internationalis.

La confederazione ha immediatamente attivato una campagna di raccolta fondi a sostegno dell’opera di Caritas Haiti. È possibile donare all’indirizzo www.caritas.org/donate-now/haiti-earthquake-2021/

"Oggi, una manifestazione di solidarietà globale è più che mai necessaria per portare il sostegno necessario alle vittime di questa crisi", aggiunge John sottolineando come Caritas si trovi a dover rispondere a questa nuova emergenza in un contesto fortemente influenzato dal COVID-19.

“In questo terribile momento i nostri colleghi di Caritas Haiti sono ancora una volta al servizio di chiunque abbia bisogno. Desidero assicurare alla Chiesa, alla Caritas e al popolo di Haiti, le preghiere, la vicinanza e il sostegno dell'intera confederazione".

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