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Le due domande da porre ogni giorno ai propri figli

FAMILY
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Theresa Civantos Barber - pubblicato il 15/09/21
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Insegnate ai bambini a cercare modi per aiutare e per essere grati, e mantenete tutta la famiglia concentrata su ciò che è più importante

Affrontare la genitorialità da una prospettiva ampia può essere molto difficile. Le piccole distrazioni e i problemi minori sono interminabili, ed è facile dimenticare il proposito che sta dietro a tutto. Per questo ho pensato a due domande che pongo ogni giorno ai miei figli per mantenere tutta la famiglia concentrata su ciò che è più importante per noi.

Una prospettiva ampia, ovviamente, è la via verso il Paradiso, l'obiettivo della nostra vita terrena. È nostro compito come genitori allevare figli i cui occhi siano fissi su quell'intenzione eterna. Per molti di noi, però, è complicato avere l'opportunità di compiere un passo indietro e chiedersi se stiamo orientando o meno i nostri figli a quella missione.


Pochi mesi fa mi sentivo intrappolata dalle esigenze della vita quotidiana, e sapevo che dovevo fare qualcosa in modo diverso. Volevo trovare un modo di far sì che quella missione facese parte della nostra vita quotidiana, e quindi mi sono presa un po' di tempo per pensare a questo e ho ideato queste due domande che pongo ai miei figli ogni sera durante la cena in famiglia.

Queste domande aiutano tutti noi a rimanere consapevoli di questa visione più ampia della nostra vita sulla Terra. Ponendole tutti i giorni e facendo sì che facciano parte della nostra cultura familiare, mi è più chiaro che sto allevando i miei figli perché si concentrino su ciò che è più importante. 

Spero che possano aiutare anche voi. Provate a porle ai vostri figli per una settimana o due, e osservate se c'è qualche piccolo miglioramento. Queste domande allenano i bambini a cercare opportunità per aiutare ed essere grati ogni giorno, e questo fa sì che tutta la famiglia sia più felice e più in pace.

Tutti i giorni, chiedo a ciascuno dei miei figli cos'ha fatto per essere di aiuto a un'altra perosna. Prestare servizio agli altri è uno degli aspetti principali dell'essere cristiani. Porre questa domanda ricorda ai miei figli che devono cercare modi per servire gli altri, e che questi atti di servizio li rendono più simili a Cristo.

Spesso si tratta di piccole cose, come condividere un giocattolo con un fratello, offrire qualcosa da mangiare a un bambino più piccolo, aiutare a preparare la cena, pulire i giochi o staccare la cintura di sicurezza in macchina alla sorella più piccola, ma sono queste piccole cose piene d'amore che si sommano per vivere tutta una vita di santità.

Se c'è una cosa che voglio che i miei figli siano è “uomini e donne per gli altri”. Servire gli altri è ciò che dà significato e proposito alla vita.

La mia “prospettiva ampia” come genitore è allevare persone che cerchino opportunità per servire gli altri tutti i giorni e in ogni modo. Quando pongo questa domanda, so che in casa nostra si insegna e si rafforza l'attenzione nei confronti del servizio.

È ben documentato che rendere grazie tutti i giorni rende più felici. Gli studi confermano quello che moltissimi di noi già sapevano:

“Negli studi di psicologia positiva, la gratitudine è associata in modo forte e consistente a una maggiore felicità. La gratitudine aiuta le persone a provare emozioni più positive, a godere delle buone esperienze, a migliorare la salute, far fronte alle avversità e costruire relazioni più solide”.

I benefici della gratitudine quotidiana sono un motivo per cui esorto i miei figli ad essere grati ogni giorno, ma promuovo questa abitudine anche perché rafforza il loro rapporto con Dio.

Questa domanda ricorda ai miei figli che tutte le cose buone vengono da Dio, e che Gli dobbiamo rendere grazie per tutte quelle benedizioni. È bene per tutti noi dedicare del tempo a pensare alle benedizioni di ogni giorno e a rendere grazie per loro.

Si tratta di domande abbastanza semplici, ma ponendole per giorni, settimane, mesi e anni, i miei figli riceveranno un messaggio forte: “Rendete grazie a Dio per tutte le cose belle che avete, e poi condividete le benedizioni che Dio vi ha dato attraverso il servizio agli altri con il vostro tempo e i vostri talenti”.

È un messaggio che spero portino con sé tutta la vita. Mi auguro che porre queste domande ogni giorno costruirà abitudini di servizio e gratitudine, perché a lungo andare i miei figli centrino la loro vita su queste virtù.

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