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80enne, ex detenuto nell’Unione Sovietica, restaura una chiesa per San Giovanni Paolo II

Mykola Horbal
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Anna Gębalska-Berekets - pubblicato il 25/10/21
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Quando Mykola Horbal ha avviato il suo progetto di rinnovamento, sono stati necessari 26 camion della spazzatura per svuotare la chiesa e il terreno adiacente

Mykola Horbal, un membro ucraino del Parlamento in pensione, sta rinnovando la chiesa del suo villaggio natale di Latacz (Ucraina) da cinque anni. Il poeta ed ex attivista dei diritti umani ha intrapreso l'apparentemente folle progetto di restauro della chiesa, che era piena di rifiuti e praticamente in rovina, per farla tornare alla sua funzione originaria, quella dell'adorazione.

Ha iniziato da solo, e ha tratto i fondi dalla sua modesta pensione per rinnovare l'esterno dell'edificio. Oggi ha il sostegno delle donazioni per portare avanti il suo lavoro.

“Dopo la chiusura della fattoria collettiva, la chiesa è rimasta vuota per vari anni e ha iniziato a deteriorarsi. Mio padre non poteva sopportare di vederla in quello stato. Si è detto: 'Molte persone hanno pregato Dio qui'. Non poteva più rimanere passivo di fronte a questo sacrilegio”, ha affermato il figlio di Mykola, Andriy Horbal.

Mykola Horbal sta dirigendo i lavori da Kiev, e non passava un giorno senza che chiedesse al Signore di donargli la salute per concludere il suo progetto. “Anziché uno spirito di desolazione, è lo Spirito Santo che deve dimorarvi”, ha aggiunto il figlio.

Su Facebook, Andriy riferisce dei progressi del lavoro. Elettricità, ventilazione, affreschi... Per il momento, all'interno della chiesa tutto dev'essere ancora rifatto.

“È stato realizzato un modello 3D con le esatte dimensioni di tutte le superfici... La priorità ora è preparare il progetto liturgico interno. Invito tutti gli esperti interessati al progetto a prendervi parte”, scrive Andriy Horbal in un post sul social network.

Un edificio con una vita ricca di eventi

La chiesa, costruita alla fine del XIX secolo, ha ospitato inizialmente una comunità cattolica polacca di circa 30 famiglie. Con l'arrivo della II Guerra Mondiale, gli abitanti sono stati deportati, e sotto il dominio sovietico l'edificio è stato trasformato in una fattoria collettiva. Alla fine è stato usato come discarica. Quando Mykola Horbal ha avviato il suo progetto di restauro, sono stati necessari 26 camion dei rifiuti per svuotare la chiesa e il terreno adiacente.

L'80enne vuole che l'edificio venga posto sotto il patronato di San Giovanni Paolo II, e spera che diventi un luogo di preghiera, ma soprattutto un segno di riconciliazione tra Ucraini e Polacchi. Nessuna comunità polacca risiede più nella zona, e quindi il vescovo della diocesi di Lepoli, il vescovo Mieczysław Mokrzycki, ha scelto di affidare la chiesa alla comunità greco-cattolica del villaggio.

Mykola Horbal, suo figlio Andriy e molte persone di buona volontà continueranno a lavorare quotidianamente fino al giorno in cui la lode risuonerà ancora una volta tra le mura della chiesa.

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