Oltre all'eterno riposo, ci sono preghiere che si possono fare per i defunti? Quale può essere il modo consigliato dalla Chiesa e dalla tradizione cristiana per mantenere attraverso la preghiera un contatto con i propri cari?
Fiammetta Fiori
Risponde don Diego Pancaldo, docente di Teologia spirituale
La preghiera per i defunti è documentabile fin dalle origini del Cristianesimo. Le primitive iscrizioni sepolcrali ci offrono preziose testimonianze, come, ad esempio, la preghiera di un figlio per il proprio padre: «Concedi il riposo all’anima di mio padre Sinete, tu che sei il riposo, la vita e la risurrezione». I Padri della Chiesa raccomandano molto questo tipo di preghiera, da Tertulliano ad Agostino, da Ambrogio a Gregorio di Nazanzio, che così prega per il fratello morto: «Accogli oggi il nostro fratello Cesario quale primizia del nostro pellegrinaggio».
Anche nel periodo medievale abbiamo stupende orazioni per i defunti, come quelle composte da santa Gertrude, che così si rivolge a Dio:
Questo tipo di preghiera è attestato costantemente nella tradizione spirituale della Chiesa, fino ai nostri giorni. Madre Teresa, Padre Pio e molti altri hanno composto preghiere per i defunti. Il Catechismo della Chiesa Cattolica sottolinea al numero 958 l’importanza di questo tipo di orazione:
Al numero 1032 sottolinea inoltre che «fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti».
Papa Francesco in un’omelia del 5 novembre dello scorso anno, ricordava quanto sia importante e significativa la preghiera per i defunti: «La preghiera in suffragio dei defunti, elevata nella fiducia che essi vivono presso Dio, spande i suoi benefici anche su di noi, pellegrini qui in terra. Essa ci educa a una vera visione della vita; ci rivela il senso delle tribolazioni che è necessario attraversare per entrare nel Regno di Dio; ci apre alla vera libertà, disponendoci alla continua ricerca dei beni eterni».
In una catechesi sulle opere di misericordia del 30 novembre 2016 si soffermava inoltre sul significato di questa forma di preghiera così cara ai cristiani in ogni tempo, evidente espressione di amore, di affetto, di autentica pietà: «Pregare per i defunti è, anzitutto, un segno di riconoscenza per la testimonianza che ci hanno lasciato e il bene che hanno fatto. È un ringraziamento al Signore per averceli donati e per il loro amore e la loro amicizia. La Chiesa prega per i defunti in modo particolare durante la Messa.
Dice il sacerdote:
La preghiera del Canone romano che viene citata ci fa comprendere come la liturgia abbia la capacità di educare, di plasmare anche la nostra preghiera personale, come attestano le preghiere composte dai santi di ogni tempo. Tra queste vorrei segnalare a conclusione una bella preghiera di S. Ambrogio, ricca di speranza, che mi sembra particolarmente significativa anche per il presente: