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Ritratti dei poveri venuti ad Assisi per incontrare papa Francesco

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Hugues Lefèvre - pubblicato il 12/11/21
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Hanno viaggiato a lungo e non sempre tra i comfort, per giungere nella città del Poverello. Al Papa chiedono preghiere, benedizione, un pensiero per «chi non riesce a rialzarsi».

Michel, Louis, Véronique, Dalhia, Aloïs: fanno parte del gruppo francofono dei poveri venuti da tutta Europa per pregare oggi, 12 novembre 2021, ad Assisi con papa Francesco, in preparazione alla Giornata Mondiale dei Poveri. i.Media li ha incontrati nella città di san Francesco e ha raccolto le loro gioie e le loro aspettative. 

1Michel: «Questa non è una festa borghese»

A 45 anni, Michel riconosce di aver avuto una vita complicata. Schizofrenico ricoverato in ospedale, per 35 anni è stato tossicomane: «Adesso sono sobrio». Qualche mese fa, l’uomo ha vissuto un’esperienza semplicissima che gli ha fatto incontrare l’associazione Magdalena [un’associazione che aiuta le persone che vivono per strada e le prostitute, N.d.R.]: 

Lì Michel ha scoperto una fraternità e riscoperto la fede: 

Michel racconta di essersi unito al gruppo di Marsiglia nel viaggio verso Assisi, per incontrare il Papa: 

Se potesse dire una parola al Papa, sarebbe questa: «Preghi per consolare le anime di quanti soffrono». 

2Louis: «Vengo per rinverdire il mio ultimo incontro con il Papa»

Ex senzatetto a Parigi, Louis si è messo in viaggio con Fratello. Bisogna dire che il suo incontro del 2016 con papa Francesco, mediante l’associazione, ha segnato un tornante nella sua vita: 

Se potesse dire una parola a papa Francesco, sarebbe questa: «Gli chiederei una benedizione per tutti gli esseri umani». 

3Véronique e Dalhia: «È una grande avventura!»

Seduta di fianco a Jean, Dalhia e Michelle, Véronique racconta fra larghi sorrisi le 24 ore in macchina che il suo gruppo, l’Association pour l’amitié, venuto da Parigi, ha dovuto sostenere per giungere a incontrare papa Francesco: 

Per lei si tratta di un ritrovo con Dio: 

Dalhia rincara la dose: 

Se Véronique potesse dire una parola a papa Francesco, sarebbe: «Ho una lettera delle suore Missionarie della Carità di Madre Teresa da trasmettergli». Dalhia invece vorrebbe dargli «un sorriso… dargli le mie preghiere e chiedere la sua benedizione». 

4Aloïs: «Una luce dopo un anno difficile»

Aloïs è svizzero ed è venuto con un gruppo del cantone di Vaud e Neuchâtel. Tra loro ci sono persone nella precarietà, fragili psicologicamente, sole o anche reduci dalla prigione: 

Il 65enne aggiunge di aver avuto una ricaduta. Vedovo dal 2008, a febbraio ha attraversato una nuova prova con la morte del padre: 

Se potesse dire una parola a papa Francesco, sarebbe questa: «Preghi per i poveri, per chi non ce la fa a rialzarsi, per quanti sono in ospedale e nel dolore». 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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