L'Immacolata Concezione: una festa in Cielo e in terra
Oggi, Solennità dell’Immacolata Concezione. Grande festa in cielo e sulla terra. In cielo per onorare Maria e in terra perché abbiamo una madre che ha vinto, una madre che ci difende, che ci conosce per nome uno ad uno.
Sa chi siamo, che cosa viviamo, a che cosa aneliamo, quali sono i nostri desideri. Non abbiamo bisogno di cartomanti, di maghi per sapere il nostro futuro, basterebbe mettere la nostra mano in quella di Maria e il nostro futuro sarebbe già blindato, come si dice in questi tempi.
Maria, l'inizio della fine di ogni paura
La Parola di Dio, proposta nel giorno dell’Immacolata, è una parola sull’uomo, racconta la storia dell’uomo, (la mia, la nostra). Prima dell’avvento di Maria, l’uomo caduto nel trabocchetto del nemico si nasconde da Dio; ha paura di sé stesso e di Dio, e quindi ha paura della relazione con Dio e con gli uomini.
L’esistenza del male si fa visibile, si esprime, viene alla luce. Adamo ed Eva (come narra la Genesi), si ritrovano nudi, si nascondono, si insultano. Il male diventa una realtà non solo visibile ma che si perpetua di generazione in generazione fino ai nostri giorni.
Dio cerca Maria
Dio non rimane inerme, cerca un cuore, un corpo una libertà amante: Maria. Maria, questa giovane donna, così umile e casta che Satana non conosce. Impensabile creatura, perché Satana non sa cos’è l’amore, il dono di sé, l’umiltà del cuore, la fedeltà. Una donna, dunque, capace di dire di sì a Dio assumendosi una libertà di cuore e di coscienza che nessuno di noi ha avuto in modo così totale.
Una libertà che non risente del “mi piace o non mi piace”, o di costrizione, ma si appoggia sull’amore che Dio ha per lei.
Maria, strada del ritorno a casa
Maria ci riporta a Dio per la via dell’amore e della fiducia, recuperando quella relazione di fiducia con Dio che si era interrotta con il peccato originale: l’insinuazione diabolica che Dio non ci ama. Maria è libera e ci libera. Chi si affida a Maria, impara a conoscere Dio, ad amarlo, a riconoscersi peccatore e ad andare a Dio come figlio e non come schiavo.
La novità perenne dello Spirito
Da Adamo a Eva, di generazione in generazione, il Male si oppone al bene e cerca di sedurci. Le sue tattiche si perpetuano nel tempo ma sono sempre uguali: soldi, potere, gloria e seduzione. Lui è ripetitivo, non conosce l’amore né la novità dello Spirito. E’ forte e avvolgente, ti ammaglia e ti seduce, ti fa vedere quello che in realtà non c’è, ma soprattutto quando soffri o sbagli o cadi, lui gode.
Come afferma S. Ilario di Poitiers :
La forza di Maria
Maria, invece fa da collante. Ti ricostruisce, ti riprende, ti ricompone e da quel figlio che si è “rotto” nell’avventura della vita, ti solleva, ti rimette in piedi, ti prende per mano e ti riconduce al Padre. Sa che Dio non alzerà mai la mano contro i suoi figli, non distruggerà l’opera delle sue mani, anzi donerà suo Figlio per tutti noi. Ecco perché il Signore ci ha donato Maria.
Ella è forte, dolcissima e nello stesso tempo invincibile; ha schiacciato, pestato, la testa del serpente, e ha avuto la forza di frapporsi tra il serpente e noi.
Ci rimette in piedi, per poter tornare a Dio
A causa del morso del serpente non riuscivamo più a camminare. Zoppicanti e insicuri, lei ci ha rimessi in piedi e ci ha insegnato a stare di fronte a Dio senza condizionamenti, senza paura, senza fuggire.
Grazie a Lei, possiamo andare al Padre nonostante tutte le nostre cadute, turbamenti, menzogne, peccati che abbiamo, perché lei è quel canale sempre aperto verso Dio che non si chiude mai. Chi va da Maria trova la strada per arrivare a Dio, perché trova l’amore, perché lei ha creduto fino alla fine all’amore che Dio ha per noi. Ecco perché quello stare sotto la croce è Vangelo, è lieta notizia.
Una fede che buca la morte
C’è stato qualcuno che fino alla fine, anche davanti all’evidenza così brutale come la morte del figlio, ha continuato a credere all’amore di Dio: Maria. Diamo dunque la mano a Maria, lei ci porterà a Gesù. Non pensate che sia una mano debole o sempre compiacente. Maria ci scuote, vuole che troviamo Dio, perché chi trova Dio, ha tutto. Lasciamoci trovare da Dio.
Il titolo più alto, quello di Madre
“Il Signore ha manifestato la sua salvezza “attraverso una donna. Quale titolo più alto potremmo desiderare noi donne che andiamo sempre alla ricerca di un riconoscimento. Il titolo più alto ce l’ha dato proprio Dio: essere madre, generare alla vita di grazia.
Il fiat di Maria risuoni nel nostro cuore, perché il Salvatore nasca in noi e tra noi.