Tre inni che si credevano perduti sono stati ritrovati nel Santuario Nazionale di Nostra Signora di Walsingham, in Inghilterra. I testi dimenticati sono stati scoperti nell'ultima copia esistente del Breviario di Walsingham. L'ultima volta in cui sono stati eseguiti in chiesa risale a prima della dissoluzione del monasteri, nel XVI secolo.
Secondo The Tablet, la scoperta è stata effettuata da un ex parroco di Walsingham, p. Michael Rear, mentre stava lavorando alla seconda edizione del suo libro Walsingham: Pilgrims and Pilgrimage (Walsingham: Pellegrini e Pellegrinaggi), che celebra il 950° anniversario di Walsingham.
Gli inni
Gli inni sono una raccolta unica, e i testi non figurano nei breviari di altre case religiose agostiniane. Essendo pezzi isolati nel Breviario di Walsingham, si ritiene siano stati scritti da un autore di inni che viveva a Walsingham. È probabile che non siano mai stati cantati al di fuori del santuario dell'XI secolo.
Non si sa esattamente quanto siano antichi, ma si riferiscono alla Madonna Addolorata con l'invocazione ben più antica di Nostra Signora della Pietà. I testi sono scritti dalla prospettiva di Maria e parlano del dolore che ha provato testimoniando la crocifissione di suo Figlio. P. Rear ha riferito al Tablet che i monaci vissuti all'epoca della dissoluzione dei monasteri possono aver trovato questi brani particolarmente toccanti:
“All'epoca, due dei coristi – Ralph Rogerson e George Guisborough – erano stati impiccati, sventrati e squartati, come il loro vicepriore, il canonico Nicholas Mileham”, ha affermato, aggiungendo che erano stati condannati per il loro ruolo in un piano per salvare il priorato. “Devono essersi accorti che il destino era segnato; nulla avrebbe salvato il loro priorato o la loro vita religiosa”.
Revival
Walsingham ha riferito sul suo sito web che la congregazione ha riportato in vita gli inni il 15 settembre scorso. Nella festa della Madonna Addolorata, quei brani sono stati riascoltati per la prima volta dopo secoli. Con solo il testo su cui lavorare, gli inni sono stati adattati a melodie usate per altri inni, com'è tradizione. Walsingham ha elencato le melodie usate:
“In questa occasione abbiamo usato ‘Westminster Abbey’ (più noto come ‘Christ is made the sure foundation’), ‘Picardy’ (‘Let all mortal flesh keep silence’), e ‘Rockingham’ (‘When I survey the wondrous Cross’)”.
P. Rear ha dichiarato di sperare che gli inni possano diventare “ampiamente noti, perché sono splendidi”, e si è assicurato che non potessero essere nuovamente dimenticati pubblicandoli nell'appendice della nuova edizione del suo libro.
Il santuario non ha indicato se ci siano progetti per registrarli, ma in futuro potrebbe accadere.