Sarà la goccia che fa traboccare il vaso? Nel corso del suo discorso davanti all’Europarlamento, a Strasburgo, in occasione della presidenza francese dell’Unione Europea, Emmanuel Macron ha annunciato di voler iscrivere il “diritto all’aborto” (sic!) nella Carta Europea dei Diritti Fondamentali:
Così il Presidente francese, che ha subito proseguito:
Una prolife alla testa del Parlamento europeo
Sono dichiarazioni da comprendere alla luce di più elementi: il primo è l’elezione, alla vigilia di questo discorso, ossia il 18 gennaio, della maltese Roberta Metsola alla testa dell’Europarlamento. Eurodeputata dal 2013, ha votato più volte contro risoluzioni atte a promuovere l’aborto. A tal proposito, mentre alcuni paesi avevano storto il naso sull’adesione di Malta all’Unione europea in virtù del suo divieto di aborto, Roberta Metsola ha ricordato, in un’intervista rilasciata alla stampa maltese, che che quello è «un dibattito da tenersi a Malta» e non nell’Unione europea.
Il ritorno al senato francese della proposta di legge che punta a «rinforzare il diritto all’aborto», proprio oggi, 19 gennaio 2022 – proposta che mira ad allungare alla 14ª settimana il lasso di tempo in cui sia lecito abortire – è un altro elemento da tenere a mente quando Emmanuel Macron propone di iscrivere il “diritto” all’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione. A partire dal dicembre 2009 e dall’entrata in vigore del trattato di Lisbona, la Carta dei Diritti Fondamentali ha la medesima forza giuridica dei trattati: essa è dunque cogente per gli Stati membri, e ogni cittadino può appellarvisi in caso di mancato rispetto di quei diritti da un testo europeo.
«I valori del progressismo occidentale»
Immediate le reazioni politiche al discorso: Éric Zemmour ha accusato Emmanuel Macron e la Commissione europea di voler «imporre i valori del progressismo occidentale» a Paesi come la Polonia e l’Ungheria:
Così ha incalzato in un discorso pronunciato da Calais:
Eurodeputato e candidato alle Presidenziali de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, il quale da parte sua vorrebbe iscrivere il “diritto” all’aborto nella Costituzione, vi ha visto «il discorso di un uomo che sembra consumato». Da parte sua Jordan Bardella, eurodeputato e presidente ad interim del Rassemblement national, ha denunciato:
Incoerenza
Portavoce di Alliance Vita, Tugudal Derville ha reagito su Twitter interrogando le due proposizioni che Emmanuel Macron vorrebbe aggiungere alla Carta – il “diritto” all’aborto e la protezione dell’ambiente – alla luce del magistero di papa Francesco:
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]