Quando parliamo d'amore e di essere caritatevoli, è idoneo includere i gesti d'affetto nei confronti degli altri. Non basta dare, bisogna saperlo manifestare in modo adeguato, perché nel modo di dare si trova anche quello di ricevere.
Si parla del fatto che ci sono società più fredde e altre più calorose, il che implica che ci siano persone che esprimono maggiormente l'affetto rispetto ad altre.
Allo stesso modo, ci sono famiglie e persone che esprimono meglio il proprio affetto rispetto ad altre che riducono e limitano i propri modi di interagire.
Sono stati studiati vari tipi di espressione affettiva nel mondo, e si è riscontrato effettivamente che le culture del Nord, dove ci sono temperature più fredde, esprimono meno l'affetto rispetto a quelle più mediterranee e tropicali. Si arriva anche a dire che queste ultime abbiano il sangue più caldo, il che significa che i modi per salutare e festeggiare un incontro con familiari e amici sono molto più diretti, stretti ed entusiasti rispetto a quelli di chi mantiene una maggiore distanza quasi senza toccare o abbracciare gli altri.
Più si ama e si apprezza una persona, più le si manifestano questi sentimenti, arrivando anche a baci e abbracci, mentre l'opposto è non permettere di essere avvicinati troppo, di essere toccati e men che meno di ricevere gesti che si esprimono solo con le persone con cui si ha una grande intimità.
Con quali mezzi esprimiamo l'affetto?
Le espressioni d'affetto non sono solo corporali (abbracci, carezze, baci...), avendo anche a che vedere con il tono della voce, lo sguardo e il modo di trattare qualcuno. Per questo l'atteggiamento conta molto al momento di relazionarsi agli altri.
Chiedetevi come esprimete il vostro affetto e in che modo siete abituati a parlare e ad avvicinarvi alle persone che amate di più, e paragonate il vostro atteggiamento nei loro confronti a quello che avete con le persone che vi sono indifferenti.
Riflettete sull'onestà con cui esprimete i vostri sentimenti e soprattutto su quello che manifestate con le persone che non vi risultano gradite, specialmente con quelle che vi infastidiscono.
Molti educatori saggi hanno confermato che si ottiene molto di più correggendo gli errori e le condotte sbagliate con l'affetto che con rimproveri, punizioni e aggressioni.
Parliamo molto dell'amore e della carità, ma trascuriamo il modo per farlo bene, e questa è la formula corretta: farlo con affetto.
Anche il tono di voce che usiamo per richiedere un servizio di persona o via telefono conta molto per interpretare i propri stati d'animo - se lo si fa in modo rude, freddo, esigente o dolcemente, con rispetto e facendo sentire a proprio agio e trattata bene qualsiasi persona interagisca con noi.
È più probabile ricomporre i conflitti umani e i disaccordi in modo affettivo che permettendo e fomentando l'aggressività e le dimostrazioni di disinteresse e rifiuto.
Senza paura
Una persona più tranquilla, allegra e sicura di sé non ha paura di esprimere e ricevere l'affetto altrui, ovviamente senza mancare di rispetto o cadere nella seduzione o nella sensualità. Queste due ultime caratteristiche sono legate a persone con problemi di personalità di tipo narcisistico e con la propensione ad essere manipolatrici e ipocrite.
Vale quindi la pena di tener conto del fatto che si ottiene molto di più trattando gli altri in modo affettuoso, educato e cortese che maltrattando, essendo freddi e mantenendo una distanza emotiva che rasenta indifferenza e disinteresse.
Non necessariamente essere affettuosi rende una persona amorosa e caritatevole, ma ogni persona piena d'amore è affettuosa – ovviamente a modo suo e in base ai suoi costumi e alla sua cultura. Si nota, però, che sa esprimere il proprio affetto e anche riceverlo.
Quando si è affettuosi, non si offendono e non si sminuiscono le persone amate. E allora pratichiamo l'affetto!