P. Andres Arango, della diocesi di Phoenix (Stati Uniti), ha rinunciato al suo incarico di parroco dopo che è stato scoperto che ha sbagliato la formula del Battesimo per più di vent'anni.
Il vescovo Thomas J. Olmstead ha dichiarato che tutti i Battesimi realizzati da p. Arango sono invalidi, il che invaliderebbe anche gli altri sacramenti ricevuti in seguito dalle persone che erano state battezzate da lui in modo errato.
Ordinato nel 1995
Dopo aver frequentato il seminario a Salvador (Brasile), p. Arango è stato ordinato nel 1995. Nei 27 anni successivi, il sacerdote ha ricoperto vari incarichi come chierico in Brasile e negli Stati Uniti, tra cui pastore, professore, amministratore parrocchiale e direttore del Newman Center della San Diego State University.
I problemi sono sorti quando si è scoperto che p. Arango usava la formula non corretta per il Battesimo. Diceva infatti “NOI ti battezziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. La diocesi ha spiegato:
“Il problema in questione è l'uso del 'noi' anziché dell''io'. Non è la comunità che battezza una persona e la inserisce nella Chiesa di Cristo; è Cristo, e soltanto Cristo, che presiede tutti i sacramenti. È quindi Cristo che battezza. La formula battesimale (le parole usate nel rito) è sempre stata mantenuta per questa ragione. È quindi chiaro che riceviamo il nostro Battesimo per mezzo di Gesù e non della comunità”.
Sacramenti non validi
Uno degli aspetti più preoccupanti di questo scenario è il modo in cui un Battesimo invalido influisce sugli altri sacramenti. Aleteia ha parlato con p. Pius Pietrzyk, avvocato canonico e civile e docente di Diritto Canonico presso la Casa di Studi Domenicana, che ha spiegato:
“Il Battesimo è la porta d'ingresso nella Chiesa; senza Battesimo non si è cristiani. Essendo il primo sacramento, è necessario per tutti gli altri. Se le persone hanno ricevuto altri sacramenti, come la Cresima o il matrimonio, sono invalidi. Vent'anni di vita sacramentale di centinaia di persone sono stati così invalidati per via di una grave negligenza pastorale”.
Prima Comunione
Il sito della diocesi di Phoenix, in cui c'è una pagina di domande frequenti per ottenere informazioni sulla situazione, rende noto che la Prima Comunione non è tecnicamente invalida senza un Battesimo. Può esserci solo una “Prima Comunione”, e quindi se si è ricevuta l'Eucaristia, pur senza essere battezzati, si è ricevuta la santa Comunione. Il sito, ad ogni modo, avverte i fedeli di non continuare a ricevere la santa Comunione prima di essere battezzati con la formula corretta.
Cresima e matrimonio
Quanto alla Cresima, le cose non sono così semplici. Questo sacramento richiede un Battesimo valido, e quindi qualsiasi persona il cui Battesimo è stato considerato invalido deve rifare la Cresima.
Lo stesso accade con il matrimonio, ma la diocesi ammette che “ci sono molte variabili quando si tratta di matrimoni validi”. Il sito afferma che le questioni relative ai matrimoni realizzati dopo un Battesimo invalido saranno analizzate caso per caso.
La diocesi informa anche che chi si è visto invalidato il Battesimo non ha necessariamente bisogno di confessarsi.
La nuova missione di p. Arango
Anche se p. Arango ha rinunciato all'incarico di parroco della sua parrocchia, è ancora considerato un sacerdote in buone condizioni davanti alla Chiesa. Il presbitero sta lavorando in stretta collaborazione con la diocesi per identificare tutti coloro a cui ha amministrato Battesimi in modo sbagliato.
In una lettera di scuse diffusa dalla diocesi di Phoenix ha scritto:
“Mi intristisce sapere che ho amministrato Battesimi invalidi durante tutto il mio ministero sacerdotale usando regolarmente una formula scorretta. Lamento profondamente il mio errore e come questo ha influito su molte persone nella parrocchia e in altri luoghi. Con l'aiuto dello Spirtio Santo e in comunione con la diocesi di Phoenix, dedicherò totalmente le mie energie e il mio ministero ad aiutare a rimediare a tutto questo e a curare le persone interessate”.
Anche molti Brasiliani potrebbero vedere invalidato il proprio Battesimo, perché prima di trasferirsi negli Stati Uniti p. Arango ha lavorato a Salvador (Bahia) alla fine degli anni Novanta. La diocesi di Salvador non si è ancora pronunciata sulla questione.