Da San Sebastiano, colpito da centinaia di frecce, a San Lorenzo, bruciato vivo, i martiri sono ricordati per la morte brutale che hanno sopportato. Il martirio in sé, però, non è solo un crudele atto di violenza. È considerato la vittoria ultima del bene sul male, con i martiri che hanno scelto di offrire la propria vita per Dio. Per questo motivo, quando si tratta di simboleggiare il martirio nell'arte gli artisti optano spesso per simboli positivi, come le foglie di palma o le corone d'alloro.
Nell'arte medievale era comune per i pittori ritrarre immagini della morte del martire con una figura alata, a simboleggiare la Vittoria, con una corona. Ad esempio, il mosaico sul lato destro della navata nella chiesa di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna mostra una processione di vergini martiri che tengono in mano delle corone e ghirlande di petali bianchi in mano. Tra una martire e l'altra c'è una rappresentazione iconica di una palma.
Le palme sono forse il simbolo del martirio più usato nell'arte. Un tempo si pensava che le palme morissero mentre generavano frutti, essendo così un forte simbolo di sacrificio. La palma, inoltre, è considerata l'“albero della vita” perché prospera in condizioni difficili. È l'albero menzionato nella descrizione del Vangelo di Giovanni dell'ingresso trionfale di Cristo a Gerusalemme alcuni giorni prima dell'Ultima Cena. Per questo, è l'albero che dà il nome alla “Domenica delle Palme” la domenica prima di Pasqua.
Questo forte simbolismo è stato adottato dagli artisti usando un'ampia varietà di mezzi. I mosaici bizantini mostrano spesso dei martiri che tengono tra le mani un ramo di palma, mentre il simbolo delle foglie di palma era spesso inciso sulla tomba dei primi martiri cristiani. Anche i pittori hanno impiegato questo simbolo. Ecco alcune pregevoli opere d'arte che includevano rami di palma o palme come simboli del martirio: