Non ti ho vista quando sono entrata in chiesa.
Mio figlio doveva andare al bagno proprio mentre la mia famiglia entrava a Messa, e allora sono scivolata nel banco con qualche minuto di ritardo.
È stato ben dopo l'inizio della prima lettura che ti ho notata, seduta alla fine del nostro banco.
Eri una donna bellissima e vestita in modo elegante, più o meno della mia età. E ho visto una lacrima scorrerti sulla guancia.
Il mio cuore è subito volato da te, ma non sapevo cosa fare. Non potevo iniziare a parlarti nel bel mezzo della Messa.
E allora ho preso un fazzoletto dalla borsa e te l'ho porto.
Tu hai guardato il fazzoletto, hai guardato me e hai sussurrato “Grazie”. Sembrava che per un momento ti sentissi un po' meglio.
Ma poi è iniziata l'omelia, e il sacerdote, che Dio lo benedica, ha trascorso tutti i 15 minuti a parlare della bellezza della maternità, di che dono sia e di quanto siano benedette le madri.
E più lui parlava, più tu piangevi.
A quel punto veniva quasi da piangere anche a me. Il tuo dolore era così chiaramente collegato al tema della Festa della Mamma...
Poi, alla fine della Messa, il sacerdote ha chiestoa tutte le mamme di alzarsi per una benedizione speciale.
Per te è stato troppo. Sedevi accanto a me e singhiozzavi come se il tuo cuore si stesse spezzando.
Volevo disperatamente che ci fosse qualcosa da fare o dire per aiutarti, ma tutto quello che potevo fare era pregare perché Dio fosse con te.
Dopo la Messa mi sono sporta verso di te e ti ho detto “Non so cosa succeda, ma tenga duro. Prego per lei”.
Tu hai detto: “Grazie. La settimana scorsa ho scoperto che non potrò mai avere figli”.
“Mi dispiace tanto”, ho detto. C'era così poco che potessi dire per esprimere quanto il mio cuore soffriva per te...
“I suoi bambini sono belli”, hai detto, indicando i quattro piccoli che si assiepavano dietro di me. “Buona Festa della Mamma”.
Poi sei andata via, ancora piangendo.
Sono passate settimane dalla Festa della Mamma, ma non ho mai smesso di pensare a te.
Forse quel giorno sei andata a Messa per trovare consolazione nel tuo dolore. Mi sembra così sbagliato che la Messa della Festa della Mamma ti abbia invece ferito così tanto.
So che il sacerdote aveva buone intenzioni, ma a dire il vero vorrei che non avesse chiesto alle mamme di alzarsi per ricevere la benedizione. Vorrei che non avesse concentrato tutta l'omelia sullo splendore della maternità.
È comprensibile che volesse rendere omaggio alle madri. Aveva le migliori intenzioni, ma ci sono sicuramente dei modi per farlo senza ferire le tante donne che non possono avere figli o che possono trovare la Festa della Mamma un'occasione difficile.
Qualsiasi omaggio volesse fare a me e alle altre madri presenti a Messa non valeva il dolore che ha provocato a te.
Vorrei sederti accanto nella tua sofferenza, tenerti la mano ed esserti amica. Visto che non posso prego per te, e per tutte le persone come te che vorrebbero avere dei figli.
Non dimenticherò mai il nostro incontro, e non posso fare a meno di sperare che i miei pensieri sul nostro incontro possano ispirare un approccio diverso alla Festa della Mamma.
Forse la Messa di questa festa potrebbe includere una preghiera per chi sperimenta l'infertilità, per chi ha perso dei bambini o vorrebbe sposarsi e diventare madre.
La benedizione speciale potrebbe forse includere tutte le donne, perché tutte condividiamo la chiamata alla maternità spirituale.
E forse potremmo smettere di chiedere alle donne di alzarsi. È imbarazzante e doloroso per molte donne che non sono madri e potrebbero sentirsi l'unica donna in tutta la chiesa a rimanere seduta.
Forse le parrocchie potrebbero offrire dei fiori su un tavolo all'ingresso per le donne, lasciando a loro l'iniziativa di prenderli o meno.
Probabilmente non ti rivedrò più, visto che ero in viaggio, in una chiesa lontana da casa, ma incontrarti mi ha cambiato la vita.
Spero e prego che in qualche modo tu possa trovare qualcosa che soddisfi il desiderio che porti nel cuore. Qualunque cosa accada, prego Dio di benedirti.