La Cappella Sistina, come pure 800 opere del Vaticano, saranno trasformate in NFT, una tecnologia che innesca una vera febbre nel mercato dell’arte. Si tratta di rendere accessibili al grande pubblico queste opere uniche in versione digitale ad alta definizione.
Dal proprio computer, ognuno potrà girovagare (in realtà virtuale) per le sale dei Musei Vaticani. La galleria sarà composta di opere digitalizzate e protette da NFT, con copyright imperituro e non sostituibile. Il progetto riguarderebbe anche dei manoscritti conservati in Vaticano.
Questa iniziativa è il frutto di un partenariato sancito il 2 maggio 2022 fra l’impresa innovativa Sensorium, specializzata nello sviluppo del Metaverso, e l’associazione Humanity 2.0. Questa ONG agisce per fondere lo sviluppo, specialmente quello digitale, con l’umanesimo.
Per uno sviluppo etico del digitale
Alla testa dell’iniziativa si trova padre Philip Larrey, presidente dell’associazione Humanity 2.0. Ordinario di Logica ed Epistemologia alla Pontificia Università Lateranense, egli è specializzato nella filosofia della conoscenza e nel pensiero critico. Più nel dettaglio, il sacerdote lavora sulle implicazioni dell’era del digitale per l’uomo e per la società.
Nel suo ultimo libro, Artificial Humanity (“Umanità artificiale”, N.d.T.), egli cerca di comprendere da un punto di vista filosofico la maniera in cui l’intelligenza artificiale trasforma il nostro rapporto col mondo. Presente all’incontro fra il Papa e il presidente di Alphabet Éric Schmidt, nel 2016, egli desidera far nascere un dibattito sulle questioni etiche sollevate dallo sviluppo digitale, prima che tali tecnologie diventino popolari. Tutte iniziative svolte per dare al Vaticano una voce nei dibattiti sull’intelligenza artificiale.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]