Entrare nel Museo della Cattedrale di Mdina, a Malta, è cominciare un viaggio nel tempo tra arte e fede. Collezioni di statue, dipinti, manufatti in legno e argento raccontano e testimoniano la storia bimillenaria della fede su quest’isola. Sebbene la maggior parte dei cristiani non conosca Malta come una delle prime culle della fede cristiana, tuttavia il cristianesimo qui risale al tempo degli apostoli. Il libro degli Atti racconta il naufragio di Paolo al largo della costa nord-occidentale di Malta, mentre era in viaggio per Roma, dove doveva affrontare un processo. L’apostolo rimase tre mesi nell’isola, e pose le radici del cristianesimo maltese.
Il Museo della Cattedrale di Mdina ha la sua sede in un edificio barocco della metà del ‘700, adiacente alla Cattedrale. Il palazzo stesso ha attraversato diverse vicende. Fino al 1858 ha ospitato il Seminario di Malta, durante la guerra di Crimea, l’esercito britannico lo utilizzò come quartier generale; durante la Seconda guerra mondiale, fu utilizzato come collegio. In seguito, divenne una casa di ritiro e un magazzino, oltre che una galleria.
Il Museo della Cattedrale - istituito nel 1897 - è stato aperto al pubblico nel 1969. Ne percorriamo sale e collezioni.
Le statue d'argento
La collezione delle statue d’argento comprende 15 pezzi risalenti al 1741-1743, opera dell'argentiere romano Antonio Arrighi. Sono state realizzate su modello di quelle del Laterano, a Roma, e rappresentano gli apostoli, S. Giovanni Battista, S. Paolo e la Vergine. Le statue hanno avuto una storia rocambolesca: confiscate dai francesi durante il periodo della loro occupazione (1798-1800) furono riscattate a peso d’oro e d’argento per ben due volte.
La collezione di argenti
Questa collezione è costituita di oggetti di proprietà della Confraternita delle Anime del Purgatorio, una delle più ricche e prestigiose dell’isola. Tra XVII e XVIII secolo, la Confraternita commissionò diversi pezzi di argenteria pregiata, oggi esposti al Museo. Tra questi, c’è un'immagine della Madonna su un pallet di legno, che veniva mostrata ai condannati prima dell’impiccagione.
Il coro artistico ligneo
Una menzione speciale merita l’antico coro ligneo della Cattedrale di Mdina. La sua storia è quella di una contesa, nel XV secolo, tra il consiglio cittadino e il Capitolo della Cattedrale. Entrambe le istituzioni cercavano di aumentare il loro potere elargendo doni alla chiesa cattedrale. In questo contesto, il consiglio cittadino donò alla Cattedrale un coro artistico, decisione osteggiata dal vescovo. Solo l’elezione del priore domenicano dell’epoca Pietro Zurchi, come nuovo Cappellano Maggiore della Cattedrale, riuscì a risolvere la vicenda: Zurchi ottenne la nomina con il placet del consiglio cittadino e il Capitolo ottenne il Coro. Il priore domenicano era un uomo dal gusto artistico raffinato e aveva ingaggiato i migliori intagliatori, i fratelli Parisio e Pierantonio Calacura di Catania. Il coro fu portato a Malta nel 1490 e rimase in uso fino al 1876.
La collezione di cera
Melchiorre Cafà (1636-1667), artista barocco maltese, realizzò figure e rilievi modellati in argilla o in cera per sviluppare e dare forma alle sue idee. I rilievi in cera comprendono l'Annunciazione, la Natività, l'Adorazione dei pastori e la Gloria di S. Rosa da Lima.
La cappella
Un museo nel Museo. È la cappella ottagonale interna al Museo della Cattedrale. La sua finta cupola è composta da otto tele su cui sono dipinti elementi architettonici e motivi decorativi che creano l'illusione di una cupola barocca. I cinque dipinti principali della cappella furono commissionati dal vescovo Paul Alpheran de Bussan al pittore di corte Antoine Favray, nel 1740, il più prolifico pittore di corte di Malta del periodo barocco. La pala d'altare principale raffigura l'Annunciazione, un'opera d'arte unica e preziosa.
La collezione Dürer
Albrecht Dürer (1471-1528) è considerato il più grande artista del Rinascimento tedesco. La collezione di incisioni originali di Dürer custodita al Museo della Cattedrale di Mdina è una delle più vaste al di fuori della Germania. Comprende l'intera serie de "La vita della Vergine" e l'intera collezione de "La piccola passione" su lastre di rame. Altre incisioni sono "San Girolamo nella sua cella", "San Cristoforo" e "La Vergine e il Bambino con la scimmia". Curiosità: sono esposte anche quattro incisioni del truffatore italiano Marcantonio Raimondi, che falsificò la firma di Dürer.
La sala barocca
La sala ospita dipinti del XVII e XVIII secolo, molti di artisti influenzati da Caravaggio, tra cui un dipinto di Mario Minniti, amico e allievo di Caravaggio. Qui si trovano anche opere di artisti italiani del XVII: opere di Mattia Preti e di suoi contemporanei, come Bottega, Pereria e Giuseppe d'Arena. Di fronte, le opere di artisti maltesi del XVIII secolo come Francesco Zahra e Antoine Favre, oltre a un raro dipinto di Giuseppe Grech. La sala è dominata da due imponenti mobili: il soppalco dell'organo della cattedrale medievale e la vecchia cantoria. La balconata è completata dalle Antes, due grandi dipinti che coprivano l’organo. I pannelli, quando sono aperti, mostrano S. Pietro, S. Paolo e l’Annunciazione.
La sala Cauchi
Il Dr. John A Cauchi era un intenditore d'arte che riuscì ad acquisire molti pezzi pregiati da aste e vendite di mercato in Inghilterra, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1994 ha donato la sua intera collezione al Museo della Cattedrale. Essa comprende dipinti, mobili e alcuni disegni di antichi maestri, ma anche dipinti di alta qualità che provengono da tutto il mondo.
La Sala Marchese
Questa sala prende il nome dal conte Saverio Marchese, che alla fine del XIX secolo donò la grande collezione che diede inizio al Museo. Essa comprende un gran numero di dipinti, disegni di antichi maestri e incisioni. Qui si trovano anche alcuni dei più importanti dipinti su tavola di Malta, risalenti al XV secolo. Domina la sala il polittico di San Paolo, una pala d'altare commissionata dal Capitolo della Cattedrale a una delle più importanti scuole d'arte d'Europa, quella di Luis Borrassa di Cataluña in Spagna (1360-1426).
Collezione numismatica
La collezione numismatica è l'unica grande collezione di monete a Malta aperta al pubblico. Molte di queste monete sono rare e hanno un valore inestimabile. È organizzata in quattro periodi storici: Malta antica - monete cartaginesi, greche e romano-maltesi insieme alle monete romane; il periodo medievale - monete romane orientali, arabe, normanne, sveve, angioine e aragonesi/spagnole; il periodo di governo dell'Ordine Militare di San Giovanni a Malta (1530 - 1798); e il periodo dal dominio britannico ai giorni nostri.
La collezione Jimmy Farrugia
Jimmy Farrugia (1922-2006) è stato un importante medico, leader religioso laico, politico, presidente del Parlamento e anche ambasciatore di Malta presso la Santa Sede. Gli oggetti d'arte maltesi che ha lasciato in eredità comprendono manufatti in argento, mobili, dipinti e altri oggetti artistici. Farrugia era esperto di argenteria maltese e possedeva diversi articoli risalenti ai secoli XVII, XVIII e XIX, tra cui un set di ampolle utilizzato dal Gran Maestro Manoel de Vilhena e un piatto d'argento con l’emblema di de Valette.
La sala Dun Karm
Questa sala è dedicata a P. Carmelo Psaila (1871-1961), noto come Dun Karm, poeta nazionale maltese. Nella sala sono esposti alcuni suoi oggetti personali: manoscritti, lettere, la sua macchina da scrivere e il suo pianoforte. Nel 1921, compose su commissione alcuni versi su una partitura musicale di Robert Sammut. Quel componimento è diventato l’Innu Malti, l'"inno maltese", che ha la forma di una preghiera a Dio. L'inno fu cantato per la prima volta nel 1923 e nel 1941 diventò ufficialmente l'inno nazionale.
La sala delle campane
La più antica campana di Malta, fusa a Venezia, è oggi nel Museo della Cattedrale, dopo una lunga carriera. È un esemplare unico di campana medievale, e risale al 1370. Sulla campana è impressa l'effigie di San Paolo che solleva la spada della vittoria. Tre scudi araldici con un leone rampante, forse simbolo di San Marco, ornano i restanti lati. La campana ha un timbro musicale tipicamente medievale. I visitatori possono ascoltare il suo suono al Museo, dove è stato registrato digitalmente per preservarlo per i posteri.
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Questo contenuto è frutto della collaborazione con l'Ente del Turismo di Malta (MTA).