Torna “Devotio”, la grande fiera internazionale di prodotti e servizi per il mondo religioso. Questa manifestazione, giunta alla terza edizione, aprirà domenica prossima 19 giugno a BolognaFiere e si concluderà martedì 21.
Un ritorno in grande stile
Notevole la crescita della partecipazione, rispetto all’ultima edizione pre-pandemia del 2019: sono infatti previsti ben 200 espositori (176 nel 2019), provenienti dall’Italia e da altri 15 Paesi, su una superficie totale di 15mila metri quadrati (11mila nel 2019). Saranno presentati migliaia di prodotti devozionali e oggetti per il culto, come crocifissi, rosari, immagini sacre, statue, incensi e candele, vetrate e mosaici, paramenti per la liturgia, arte sacra, arredi per le chiese e abbigliamento per il clero.
Domenica 19 è anche annunciata la visita del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e neo-eletto presidente della CEI. “Questa fiera vuole rappresentare il momento della ripartenza per il settore degli articoli religiosi in Italia, dopo il durissimo periodo degli ultimi due anni che ha visto anche le aziende di questo comparto in grande difficoltà, ma che ora sono pronte a tornare sul mercato interno e internazionale con nuovi prodotti”, ha confermato Valentina Zattini, exhibition manager di Devotio. “La crescita del numero degli espositori e l’arrivo a Bologna di visitatori da tutto il mondo sono segnali importanti, che contribuiranno a rendere Devotio 2022 l’appuntamento da non perdere per far incontrare i protagonisti del settore religioso”.
Arte e artigianato si tengono per mano
Un settore come quella dell'oggetto religioso, per quanto cresca - ed è un bene! - deve mantenere un contatto con la spiritualità dell'esperienza estetica, e dunque con l'arte, fonte di ispirazione e di reinvenzione dei modelli stilistici classici. Invenzione intesa nella sua duplice accezione: idea che nasce dal nuovo e scoperta di quanto esiste già. Passato e futuro si tengono per mano e guidano il presente, cioè la vita. Ecco perché c'è sempre spazio a Devotio per la sperimentazione e per la creatività, come è il caso della bella mostra delle casule, fatta in collaborazione con Atelier Sirio e il Museo Diocesano di Faenza: