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Una scultura mostra il Papa che scoppia a ridere dopo aver gettato a terra un bambino

POPE FRANCIS AUDIENCE
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Francisco Vêneto - pubblicato il 30/08/22
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“Ricorrere a blasfemia e scandalo è tipico della mediocrità e della nullità artistica”

Una scultura intitolata “Ciao Tradizione” rappresenta Papa Francesco che scoppia a ridere dopo aver gettato a terra un bambino e averlo visto smembrarsi ai suoi piedi.

L’autore dell’opera è Pablo Maire, che si definisce “cileno, peruviano e messicano” e che, secondo l’agenzia di notizie EFE, ha descritto la scultura come una critica nei confronti della Chiesa cattolica per il fatto di perpetuare quello che definisce un “modello violento e anacronistico”.

La scultura è in realtà un insieme di tre immagini: la prima rappresenta Papa Francesco che solleva un bambino e guarda verso il cielo; la seconda lo mostra mentre lascia cadere il bambino a terra, la terza mostra il bambino smembrato ai piedi del Papa, che scoppia a ridere.

Le immagini aberranti fanno parte della mostra Químicas Ácidas, in esposizione dal 22 agosto al 19 settembre nella galleria Aguafuerte di Città del Messico.

L’arcidiocesi primate del Messico non ha ancora diffuso una nota in cui ripudia il tenore della mostra, ma l’ex direttore per le comunicazioni dell’arcidiocesi, p. Hugo Valdemar, ha definito l’opera “Ciao Tradizione” una “derisione infame”.

“La Chiesa cattolica ha sempre difeso la vita dal concepimento alla fine naturale”, ha affermato in alcune dichiarazioni all’agenzia di notizie ACI Prensa. “Usare la figura del Papa per mostrare un profondo disprezzo per la vita di un bambino è mostruoso e offensivo per i cattolici. È una derisione dell’incrollabile difesa che la Chiesa fa della vita e della dignità della persona. È una derisione infame, che noi cattolici non possiamo tollerare”.

Il sacerdote ha affermato che le aggressioni commesse da autoproclamati “artisti” nei confronti della sensibilità religiosa in generale e contro la fede cattolica in particolare sono aumentate notevolmente negli ultimi anni, “perché è una strada facile” per i loro autori.

“Vista la mediocrità degli artisti e la mancanza di vero talento e creatività, sanno che se prendono le persone o i simboli collegati alla fede cattolica e li trattano in modo irriverente riusciranno a colpire il pubblico non per la loro genialità o per il presunto lavoro artistico, ma a causa dello scandalo e dell’indignazione che provocano. Ricorrere a blasfemia e scandalo è tipico della mediocrità e della nullità artistica. Maggiori sono lo scandalo e l’indignazione, più gli autori si sentono soddisfatti, perché hanno catturato l’attenzione del pubblico che tanto desiderano e che non otterrebbero mai con la pochezza e la mediocrità delle loro opere”.

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