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Benedizione a coppie gay: i vescovi fiamminghi precisano i loro intenti

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Hugues Lefèvre - i.Media per Aleteia - pubblicato il 21/09/22
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«Non è una cerimonia nuziale»: già poche ore dopo la notifica della proposta della liturgia i presuli si sono affrettati a sfumare il lancio.

Dopo la pubblicazione, nella mattinata di ieri (20 settembre 2022), di un comunicato sulla pastorale delle persone omosessuali, i vescovi fiamminghi, col cardinale De Kesel, precisano che non si tratta di proporre alle coppie omosessuali una benedizione, hanno fatto sapere (già nella stessa giornata del 20 settembre) ad i.Media i due portavoce della conferenza episcopale belga. In realtà si tratterebbe semplicemente di una proposta di preghiera «con delle persone omosessuali». 

«I vescovi fiamminghi, col cardinale De Kesel, hanno voluto creare un punto di accoglienza locale perché le persone omosessuali si sentano accolte nella Chiesa», ricorda ad i.Media padre Tommy Scholtes, portavoce della CEB, il quale aggiunge: «Viene sì proposta una preghiera con delle persone omosessuali, ma non si parla di coppia e tantomeno di matrimonio». 

«I vescovi vogliono accogliere, ma non intendono assolutamente andare al di là di Amoris Lætitia, nel solco della quale si iscrivono completamente», insiste ancora con l’appoggio di mons. Herman Cosijns, segretario generale della conferenza episcopale belga. 

Nella mattinata i vescovi fiamminghi avevano pubblicato una proposta di preghiera precisando che essa non si sarebbe dovuta apparentare a ciò che la Chiesa cattolica intende per «matrimonio sacramentale». In questa proposta, in particolare, è previsto un momento in cui «le due persone in causa […] esprimono davanti a Dio il loro impegno l’una verso l’altra». 

«Dio d’amore e di fedeltà, oggi stiamo davanti a Te circondati dalle nostre famiglie e dai nostri amici», comincia la preghiera proposta. Poi le due persone potranno dire: 

Non si tratta di una “benedizione nuziale” 

Nella liturgia proposta dai vescovi fiamminghi figurano anche un’altra preghiera, recitata dalla comunità che circonda le due persone omosessuali, nonché la lettura delle Scritture oppure la recita del Padre Nostro. In ultimo è previsto che questo momento di preghiera sia concluso da una “benedizione”. Il padre Scholtes tiene a precisare che non si tratta di una “benedizione nuziale”, ma della benedizione che conclude il momento di preghiera. 

In un Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede datato 22 febbraio 2021 si legge che le  benedizioni delle coppie omosessuali non sono lecite. Il dicastero ha giustificato questa decisione spiegando come non sia possibile 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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