I Cafés Joyeux celebrano il quinto anniversario, e la loro è davvero una storia di successo.
L'evento ufficiale, svoltosi il 19 settembre all'Olympia (una famosa sala di concerti parigina) alla presenza di 800 persone, tra cui tre Ministri, ha incluso una rappresentazione di una miniserie televisiva sulla storia della catena di bar, che verrà trasmessa alla televisione francese questo autunno con il titolo L'Épopée joyeuse.
Il marchio giallo e nero è ormai famoso in Francia, indicando un'azienda emblematica nel campo della ristorazione inclusiva, visto che ciascuno dei suoi ristoranti impiega principalmente persone con disabilità mentale e autismo.
Una saga incredibile
Dal 2017 con l'apertura di un primo stand alla stazione ferroviaria di Rennes, poi trasformatosi in un vero bar sul Passage Choiseul, nel quartiere chic e brulicante dell'Opéra di Parigi, la storia dei Cafés Joyeux ("Caffè Gioiosi") assomiglia davvero a una saga incredibile.
L'idea è stata di Yann e Ludwine Bucaille, una coppia di imprenditori bretoni che un giorno sono stati avvicinati da un giovane con disabilità mentale che ha chiesto loro “Avete un lavoro per me?”
Questi locali atipici hanno subito riscosso successo sui media, cosa che ha aperto loro molte porte prestigiose. Sostenuti dal Segretario di Stato per i disabili, Sophie Cluzel, sono stati reclutati per servire cocktail al Palazzo dell'Eliseo, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica francese, durante la Conferenza Nazionale sulla Disabilità nel febbraio 2020. Qualche settimana dopo, grazie alla generosità di un business leader, un secondo ristorante ha aperto le porte sugli Champs-Elysées, a due passi dall'Arco di Trionfo, alla presenza di Emmanuel e Brigitte Macron.
Allo stesso tempo, il marchio si è diversificato, con la torrefazione del caffè e moltiplicando gli altri prodotti, con il supporto di campagne pubblicitarie gratuite di JC Decaux, la più grande società pubblicitaria al mondo.
I locali hanno continuato a espandersi a livello geografico: dopo aver aperto a Bordeaux, Lisbona e un terzo a Parigi, la compagnia sarà presto presente a Versailles, Lione, Lille, Nantes, Montpellier, Marsiglia e Tours, e ora progetta di aprire filiali a New York e a Bruxelles. Yann Bucaille dice di aver già ricevuto quasi 300 richieste, da privati, associazioni e comunità.
Generosità e professionalità
Come si spiega questo successo?
Alla base dell'iniziativa c'è stata un'intuizione profonda e corretta: non è necessario escludere dal lavoro i disabili mentali, e il settore della ristorazione è un luogo in cui possono esprimere il proprio talento, soprattutto in termini di relazioni.
In particolare, si è capito che la loro inclusione può essere un valore aggiunto per tutta la società. Di qui la scelta di creare bar nel cuore delle grandi città, nelle zone più prestigiose. Questo permette a due mondi che non sono consapevoli l'uno dell'altro di incontrarsi, e significa anche il riconoscimento dei “più piccoli” al cuore della nostra società materialista e pragmatica, spesso indifferente al loro destino.
Ad ogni modo, c'è una sorta di miracolo “gioioso” all'origine degli umili inizi di questa idea sostanzialmente molto semplice.
“Questo progetto ci trascende”, ammettono Yann e Ludwine Bucaille, che non fanno segreto della loro fede cristiana, pur senza darne una grande dimostrazione. L'epica dei Cafés Joyeux è un'avventura umana basata sulla benevolenza e sull'audacia, e sull'alleanza tra generosità e professionalità. Una combinazione simile non può che suscitare ammirazione ed è contagiosa.