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Qual è la vera identità dell’Arcangelo Gabriele?

Gabriel the Archangel

L'arcangelo Gabriele e il racconto dell'Annunciazione a Maria, sono stati affrontati anche nei Vangeli Apocrifi.

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 14/10/22
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Forse san Gabriele è l'angelo che presiede al sacrificio eucaristico e che è incaricato di presentare i doni sacri sul "sublime altare del cielo"

Al nome di San Gabriele, la mente si riporta spontaneamente a quelle pitture del mistero dell'Annunciazione, così frequenti in Italia, nelle quali si vede l’Arcangelo, con un ramo di giglio in mano, penetrare nella dimora dove Maria prega silenziosamente. Rendiamo grazie a San Gabriele, che ci ha insegnato a lodare la Santa Vergine! Il suo nome evoca la scena inenarrabile il cui svolgimento è stato l'Incarnazione del Verbo.

Quale è il ruolo degli Arcangeli? 

Gli angeli sono i messaggeri di Dio: ve ne sono alcuni il cui l'invio è riservato nelle circostanze più solenni, sono gli Arcangeli. Ve ne sono altri che sono impiegati in ministeri terribili di giustizia divina. In mezzo a tutta questa moltitudine di Spiriti angelici, che circondano il Trono di Dio , San Gabriele ci appare come il Messaggero per eccellenza  della buona novella. La sua missione è di annunciare un Vangelo (Lc.1, 19).

Il profeta Daniele

Egli ha cominciato durante l'Antico Testamento la predicazione di questo Vangelo angelico, prefazio del Vangelo umano. Sulla fine della prigionia, Dio suscitò in Babilonia Daniele, uno dei quattro grandi profeti. E' animato per il suo popolo d'una carità bruciante, porta alla presenza di Dio i peccati dei suoi fratelli: il suo cuore è dilatato, divorato da tali desideri di liberazione per il suo popolo, ch'egli merita il nome toccante di "uomo dei desideri". San Gabriele è inviato a Daniele, al fine di spegnere un poco la sua sete di desideri che lo fa pregare, digiunare, piangere. 

“Settanta settimane di anni”

Egli gli rivela, in una vasta visione, i destini del Regno di Dio sulla Terra; gli mostra la venuta prossima del Santo dei santi, che porrà fine all'iniquità e compirà le profezie; gli da la data precisa di questa apparizione del Messia promesso: essa avrà luogo in "settanta settimane di anni". Questa profezia così chiara è la pietra d'angolo degli ebrei che li convince irrefutabilmente della venuta del Salvatore e nello stesso tempo annuncia la loro irrimediabile dispersione (Dan.9).

La missione di san Gabriele

Comunque i tempi si avvicinano, il ciclo misterioso delle settimane di Daniele è quasi completamente realizzato. Dopo un lungo intervallo di tempo durante il quale ogni comunicazione sembra essere sospesa tra il Cielo e la Terra, san Gabriele s'impegna di nuovo. Egli si reca al Tempio di Gerusalemme, nell'ora in cui il sacerdote faceva fumare l'incenso davanti all'Altissimo, forse nella stessa ora del sacrificio della sera che l'aveva portato presso Daniele. 

La paura di Zaccaria

Il sacerdote di servizio al Tempio era un uomo giusto e timorato di Dio, chiamato Zaccaria. Egli scorge l'Arcangelo in piedi, a destra dell'altare dei profumi. E' spaventato. ma Gabriele lo rassicura e gli predice la gioiosa notizia ch'egli sarà, malgrado la vegliarda età, il padre di un bambino destinato a divenire il precursore del Messia. Zaccaria esita a credere, ed è colpito da mutismo. Era riservato al bambino promesso di slegare con la sua nascita la lingua di suo padre.

Zaccaria e l'Arcangelo Gabriele.

Nelle mani della Vergine

Sei mesi dopo, l'Arcangelo Gabriele prende nuovo slancio. Questa volta si reca in Galilea,. Va a trovare una ragazza della stirpe reale di Davide, che vive nella povertà, e che è rimasta vergine sotto il velo di un casto matrimonio; egli si presenta a Lei con un rispetto infinito, come Ambasciatore della Santissima Trinità. La salvezza del mondo è rimessa dall'Arcangelo nelle mani della Vergine, se Ella dona il suo consenso, il Cielo si aprirà ed il Salvatore discenderà. Maria si turba nella sua umiltà, l'Arcangelo la rassicura.

Un atto di fede eroica

Ella esita per il suo amore alla verginità, l'Arcangelo dissipa le sue apprensioni. Il celeste Ambasciatore ha vinto, egli ottiene il consenso di Maria. Questa, con un atto di fede eroica, attira in Lei e incorpora il Figlio di Dio. Quante azioni di grazie non dobbiamo a San Gabriele per aver portato a termine una così delicata e così sublime ambasciata! 

Lo Sposo celeste

Egli è veramente, secondo una bella espressione degli antichi, il Paraninfo delle nozze del Verbo con l'umanità. Si chiamava così l’amico incaricato d'introdurre lo sposo nella camera nuziale. San Gabriele ha introdotto lo Sposo celeste in questa camera nuziale che era il seno verginale di Maria. Là il Verbo ha sposato la nostra natura.  

Messaggero della buona novella 

Ma è sufficiente considerarlo come il Messaggero della buona novella, come l'evangelista del cielo alla terra? Il suo bel nome di "Forza di Dio", non ci rivela un ufficio più profondo di quest'Arcangelo? 

Così gli angeli aiutano gli uomini

L'uomo, da se stesso, s'intimidisce in presenza del soprannaturale che lo sconcerta e che lo abbaglia. Egli trema al contatto di Dio, è troppo debole per sopportare le luci divine! Chi dunque interverrà per rassicurarlo, fortificarlo, per adattarlo alle comunicazioni che a Dio piace fargli? Saranno, in generale, i buoni Angeli. Sarà, in particolare, San Gabriele, il cui nome esprime una trasmissione di forza divina. 

Le rassicurazioni dell’Arcangelo Gabriele

E, in effetti, se noi apriamo la Sacra Scrittura, noi lo vediamo che è inviato per fortificare l'anima degli eletti e dei santi. Egli fortifica Daniele, che dapprima cade con la faccia a terra al suo aspetto veramente folgorante (Dan.8,15). Se, come pensano parecchi interpreti, bisogna riconoscere Gabriele nel personaggio che impetra il ritorno dalla prigionia, là ancora egli rassicura il profeta, lo riempie d'una energia divina. "Non temere, gli dice, uomo dei desideri; la pace sia con te; prendi coraggio e sii forte. ed il profeta risponde: Parla, Signore, perché tu mi hai fortificato" (Dan.10,19).

DANIEL

“Non temere”

Non temere. E' la parola favorita dell'Arcangelo Gabriele. Egli la ripeterà a Zaccaria, egli la ripeterà alla Santa Vergine. Ma questa parola, nella sua bocca, non è un vano suono, essa è di una potente efficacia.

Alla vista dell'Arcangelo, Zaccaria è non solamente turbato, ma colpito da spavento. L'angelo lo rassicura, "Non temere ", poi lo fa parte dell'oracolo divino che lo riguarda. Zaccaria esita a credere, pertanto egli non è esente da colpa. Perché la parola dell'inviato celeste era di natura da produrre in lui la fede perfetta. 

San Gabriele e la Madonna

Ben differente è l'atteggiamento della Vergine Maria. Ella sostiene la vista dell'arcangelo meglio di Daniele, meglio di Zaccaria; il soprannaturale non la sorprende, non l'intimidisce. Ella non è spaventata, Ella è semplicemente turbata per quello che il saluto di Gabriele offre d'insolito. 

“Ne timeas, Maria”

Questi la rassicura: "Ne timeas, Maria". Chiediamoci quale fu l'effetto di queste parole. Molti Padri ci dicono ch'esse fortificarono l'anima dell'ammirabile Vergine, ch'esse la misero nello stesso tempo a produrre un atto eroico di fede e di fiducia e di sopportare l'insondabile mistero che stava per operarsi in Lei. Ascoltiamo San Pietro Crisologo e San Bernardo:

Madre del Verbo

Maria, aveva, sotto un aspetto timido, l'anima forte ed intrepida. Ma è nell'ordine provvidenziale che la Creatura umana riceva aiuto e soccorso dalla Creatura angelica. L'arcangelo ebbe dunque missione di comunicare a Maria, col messaggio della Santissima Trinità, un accrescimento di vigore soprannaturale in rapporto con la sua funzione sublime di Madre del Verbo.

L’Angelo della Preghiera

Onoriamo San Gabriele che ha reso tali servizi alla Vergine Maria ed al Verbo incarnato. Essendo la Forza di Dio, la Chiesa lo prega di respingere l'antico nemico. Siccome egli è apparso a Daniele "nel tempo del sacrificio della sera", siccome si è mostrato a Zaccaria "in piedi alla destra dell'altare dei profumi", essa lo considera come l'Angelo della Preghiera, lo scongiura di visitare le nostre chiese, al fine di disporvi le anime dei credenti alle comunicazioni divine. Forse san Gabriele è l'angelo che presiede al sacrificio eucaristico e che è incaricato di presentare i doni sacri sul "sublime altare del cielo".

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