I sequestrati sono stati vittime di un attacco alla missione cattolica del villaggio di Nchang, nella zona sud-occidentale del Camerun, il 16 settembre.
Gli assalitori hanno dato fuoco alla chiesa di Santa Maria, sequestrando poi cinque sacerdoti, una religiosa e tre laici (un catechista, una cuoca e un ragazzo). Li hanno tenuti prigionieri per più di un mese. Sono stati liberati sabato 22 ottobre.
I sequestratori hanno registrato un video di 45 secondi pubblicato dall'Agenzia di Notizie del Camerun:
“Non è stato facile finora per noi. Se ci guardate, vedete che i nostri volti sono molto malinconici, molto infelici. Sono stato molto male, e neanche i miei confratelli stanno bene. Preghiamo nostro Signore che faccia tutto il possibile per tirarci fuori di qui. È una questione di vita o di morte. Ti supplichiamo, Signore, aiutaci a uscirne”, dice padre Cornelius Jingwa.
I sequestratori hanno chiesto del denaro in cambio del loro riscatto, ma la Conferenza Episcopale del Camerun ha rifiutato categoricamente di pagare “per non creare precedenti pericolosi”.
Alla fine, senza che sia stato effettuato alcun pagamento, gli ostaggi sono stati liberati. “Vogliamo ringraziare i Freedom Fighters of Ambazonia per averci liberato senza che venisse pagato alcun riscatto”, ha detto uno dei sequestrati in un video girato al momento della liberazione.
Il fuoco non ha distrutto il Santissimo
Nell'attacco del 16 settembre, gli assalitori hanno dato fuoco alla chiesa, ma le Ostie consacrate conservate nel tabernacolo non sono state danneggiate.
Lo ha confermato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre il vescovo di Mamfé, Aloysius Fondong, esclamando: “L'amore di Dio trionfa su tutto”.
“Dio abbia misericordia di noi per questo abominio. Dobbiamo tutti metterci in ginocchio e chiedere perdono per i nostri peccati”, aggiunge il presule nel video.
L'alto prezzo del separatismo
L'identità degli assalitori, che si presentano come Freedom Fighters of Ambazonia, è incerta, afferma l'agenzia Fides.
Ambazonia è il nome dato nel 2017 a uno Stato separatista non riconosciuto che rivendica le due regioni anglofone del Camerun, il nord-ovest e il sud-ovest.
Gli scontri tra le forze separatiste e le truppe governative durano ormai da vari anni, con crimini contro i civili da entrambe le parti costati la vita a circa 6.000 persone.
L'opera della Chiesa per riconciliazione e pace
I separatisti locali rimproverano alla Chiesa cattolica di non sostenere le aspirazioni independentiste della regione.
La Chiesa lavora però per la riconciliazione e la pace. In questo senso, i vescovi camerunensi anglofoni e francofoni hanno organizzato ad aprile un significativo pellegrinaggio al santuario mariano di Marienberg.
Papa Francesco ha augurato più volte al Camerun una “pace vera e duratura”, come durante la recita del Regina Caeli il 24 aprile scorso.
Anche il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha chiesto la pace durante una visita nel Paese nel gennaio 2021.