Il 2022 ha rappresentato un intenso ritorno alla vita post-pandemia. Ecco 12 momenti chiave che hanno segnato questo anno.
20 gennaio: Un rapporto coinvolge Benedetto XVI
L'inizio dell'anno in Vaticano è stato caratterizzato dalle accuse al Papa emerito di aver gestito in modo errato casi di abusi sessuali commessi da quattro sacerdoti sotto la sua autorità quando era arcivescovo di Monaco dal 1977 al 1982. Benedetto XVI ha confutato queste accuse punto per punto in un documento di 82 pagine che può essere consultato nelle appendici del rapporto.
Tre settimane dopo la pubblicazione del documento, il Papa emerito ha scritto una lettera esprimendo “profonda vergogna, grande dolore e sincera domanda di perdono per tutte le vittime di abusi”, negando tuttavia qualsiasi illecito. Benedetto XVI ha anche ringraziato Papa Francesco e le persone a lui vicine per il loro sostegno. “In vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di più, l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare con fiducia la porta oscura della morte”, ha scritto Papa Benedetto.
25 febbraio. Papa Francesco visita l'ambasciata russa
Il giorno dopo l'invasione russa dell'Ucraina, Papa Francesco ha compiuto un gesto senza precedenti. Il 25 febbraio, si è infatti recato di persona all'ambasciata russa presso la Santa Sede per un incontro di mezz'ora con l'ambasciatore russo.
“È stata una decisione che ho preso in una notte di veglia pensando all'Ucraina”, ha affermato in seguito un'intervista, esprimendo la sua preccupazione e la convinzione che dovesse essere fatto qualcosa perché non ci fossero più vittime in Ucraina.
Questo gesto unico è stato il primo di una lunga serie di appelli alla pace, e mostra il desiderio della Santa Sede di essere un possibile mediatore nella crisi.
19 marzo. Il Vaticano pubblica la nuova Costituzione sulla Curia
Senza avvisi e per la sorpresa di tutti, Papa Francesco ha deciso di pubblicare la nuova Costituzione Apostolica sulla Curia Romana nella festa di San Giuseppe. Risultato di 9 anni di lavoro, il testo di 54 pagine, intitolato Praedicate Evangelium – “Proclamate il Vangelo” – ha sostituito la Costituzione precedente, Pastor Bonus, promulgata da Papa Giovanni Paolo II nel 1988. Buona parte del suo contenuto era già noto, visto che il Papa aveva ristrutturato parti della Curia per alcuni anni. Ad esempio, alcuni dicasteri erano stati fusi in “super-dicasteri”, come il Dicastero per la Comunicazione nel 2015, quello per Laici, Famiglia e Vita nel 2016 o quello per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale nel 2017. Una delle grandi decisioni di Papa Francesco è stata rendere il Pontefice la guida del nuovo Dicastero per l'Evangelizzazione, creato nella Costituzione, che mostra il suo desiderio di dare a tutta la Curia e al mondo un impulso missionario.
Dando più spazio ai laici, la Praedicate Evangelium stabilisce anche che tutti i chierici che lavorano nella Curia restino in carica per un periodo di cinque anni, rinnovabile una volta. Questa misura dovrebbe evitare il carrierismo o la creazione di centri di potere in Vaticano. Nella pratica, tuttavia, a sei mesi dalla promulgazione della Costituzione, l'implementazione del termine di cinque anni resta poco chiaro.
3 aprile. Dalla Grotta di San Paolo a Malta, il Papa prega per i migranti
Per il suo primo viaggio all'estero dell'anno, Papa Francesco ha scelto Malta. Seguendo le orme di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che rispettivamente nel 1990 e nel 2010 si erano recati a visitare la grotta in cui l'apostolo Paolo trovò rifugio dopo il naufragio dell'imbarcazione su cui viaggiava, Papa Francesco ha pregato per i migranti. Ne ha anche incontrati 200 al centro per rifugiati cristiano di Hal-Far, a sud di Malta. Sulla scia del suo viaggio a Lampedusa, nove anni prima, ancora una volta ha messo in guardia l'umanità contro il rischio del “naufragio della civiltà” di fronte alla crisi migratoria.
3 maggio. Papa Francesco critica Kirill e dice di voler visitare Mosca
“Putin non si ferma, voglio incontrarlo a Mosca”. Questo il titolo di un'intervista shock con Papa Francesco pubblicata dal Corriere della Sera il 3 maggio. Andrebbe notato che l'intervista non cita il Papa direttamente, ma offre un riassunto delle sue parole da parte di un giornalista. Sulle pagine del quotidiano, il Pontefice lamentava che Vladimir Putin non avesse ancora risposto alla sua proposta di incontro, e metteva in discussione le motivazioni del Presidente russo per aver ingaggiato una guerra così brutale, chiedendosi anche se la rabbia di Mosca potesse essere dovuta all'atteggiamento discutibile della NATO.
In alcune considerazioni decisamente insolite, Papa Francesco ha anche detto che metteva in guardia il Patriarca Kirill, guida della Chiesa Ortodossa Russa, dal diventare il “chierichetto di Putin”. Dopo un riavvicinamento storico tra Mosca e Roma nel 2016, quando i due leader religiosi si sono incontrati a Cuba, la guerra in Ucraina sta provocando una crisi nei rapporti tra Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica. Due proposte di incontro tra Francesco e Kirill nel 2022 – a Gerusalemme e in Kazakistan – non si sono concretizzate.
5 maggio. Papa Francesco appare per la prima volta su una sedia a rotelle
Il 5 maggio, Papa Francesco è apparso per la prima volta su una sedia a rotelle entrando nell'Aula Paolo VI del Vaticano per un'udienza a un gruppo di suore. Sofferente per il ginocchio destro, a cui ha poi confidato di avere una “piccola frattura”, il Pontefice 85enne è stato costretto a rallentare il ritmo dei suoi impegni. Si è sottoposto ad alcune iniezioni e a sessioni di kinesiterapia. Il dolore lo ha però costretto a cancellare vari eventi durante l'anno, e a usare una sedia a rotelle durante i suoi viaggi in Canada (fine luglio), Kazakistan (metà settembre) e Bahrein (inizi di novembre). La cancellazione del viaggio nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan all'inizio dell'estate ha alimentato le voci di possibili dimissioni di Papa Francesco per motivi di salute.
15 maggio. Papa Francesco canonizza Charles de Foucauld e altri 9 beati
Sotto un sole cocente, 45.000 fedeli provenienti da tutto il mondo hanno assistito alle prime canonizzazioni celebrate dalla Chiesa cattolica dal 2019, visto che le restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19 hanno costretto la Chiesa a sospendere queste celebrazioni per qualche tempo. Papa Francesco ha proclamato dieci nuovi santi, tra cui Charles de Foucauld, una figura a lui molto cara. La vita di questo ex soldato francese (1858-1916), beatificato nel 2005 da Benedetto XVI, ha spesso ispirato Papa Francesco, soprattutto per la sua enciclica Fratelli tutti. Dopo aver condotto inizialmente una vita dissoluta, Charles de Foucauld si è poi convertito e ha condotto una vita di fede ed evangelizzazione con l'esempio tra i tuareg nel Sahara algerino agli inizi del XX secolo. Gli altri canonizzati sono Titus Brandsma, Marie Rivier, Anna Maria Rubatto, Carolina Santocanale, César de Bus, Lazarus Devasahayam Pillai, Justin Russolillo, Maria Domenica Mantovani e Luigi Maria Palazzolo.
25 luglio. In Canada, il Papa chiede perdono ai popoli indigeni
Nonostante il dolore al ginocchio, Papa Francesco ha scelto di onorare la sua promessa di visitare il Canada alla fine di luglio per compiere un viaggio “penitenziale”. La visita era attesa con impazienza dalle comunità indigene del Paese, che speravano nelle scuse del Pontefice per i maltrattamenti inflitti loro nelle scuole residenziali gestite dalla Chiesa dal 1831 al 1996. Una delle prime tappe della visita del Papa nel Paese è stato il cimitero di Ermineskin, che molto probabilmente contiene i resti di bambini indigeni e in cui il Pontefice ha pregato.
Durante il suo viaggio canadese, Francesco ha rinnovato “con vergogna e chiarezza” la richiesta di “perdono per il male commesso da tanti cristiani contro le popolazioni indigene”.
27 agosto. Papa Francesco crea 20 nuovi cardinali e ne convoca il Collegio
Agosto non è stato un mese ordinario in Vaticano, visto che Papa Francesco ha deciso di creare 20 nuovi cardinali. Tra questi, 16 hanno meno di 80 anni, e si prevede quindi che voteranno per eleggere un nuovo Papa in caso di conclave - uno di loro, il cardinale ghanese Baawobr, è morto pochi mesi dopo a Roma. Questo concistoro ha rafforzato l'ascesa dei cardinali asiatici, con sei nuovi elettori, portando il loro peso nel Collegio al 16% dal 9% nel 2013. Mentre l'Europa conserva la maggior parte dei cardinali con il 42% degli elettori, la rappresentanza di questo continente è diminuita di 10 punti dall'elezione di Papa Francesco.
Due giorni dopo il concistoro, il Papa ha anche riunito tutti i suoi cardinali per due giorni di incontri a porte chiuse per riflettere sull'attuazione della nuova Costituzione sulla Curia. Alcuni cardinali hanno parlato di un'atmosfera pre-conclave.
27 ottobre. Pubblicazione della sintesi della fase diocesana del Sinodo sul futuro della Chiesa
Un anno dopo il lancio del Sinodo sul futuro della Chiesa, il Vaticano ha pubblicato il Documento di Lavoro per la fase continentale. Il testo di 46 pagine, redatto sulla base di 112 riassunti - su 114 Conferenze Episcopali -, intende servire da cornice per la fase continentale. Questo processo senza precedenti dovrebbe rendere la Chiesa più missionaria, partecipativa e accogliente, e meno centralizzata e clericale.
Il posto delle donne e dei giovani nella Chiesa, le sofferenze dei sacerdoti, i dibattiti sulla liturgia o le situazioni sensibili nella vita delle Chiese locali, divorziati risposati, poligamia, LGBT, abusi... - il testo non ha eluso le domande difficili, ma non ha ancora fornito risposte. Le assemblee continentali devono tener conto di questo documento prima di presentare la loro copia, di modo che la fase romana del Sinodo possa finalmente iniziare nell'ottobre 2023.
Oltre a questi incontri dell'ottobre 2022, il Sinodo avrà luogo anche nell'ottobre 2024, come parte dello stesso Sinodo ma svolto in 2 sessioni, ha annunciato il Papa a ottobre.
4 novembre. In Bahrein, il Papa loda il coraggio del Grande Imam di al-Azhar
Per il suo quarto viaggio all'estero dell'anno, Papa Francesco si è recato in Bahrein per partecipare a un forum per la pace e il dialogo tra Oriente e Occidente. Questo viaggio è stato anche l'occasione per incontrare di nuovo suo “fratello” al-Tayyeb, con il quale aveva firmato nel 2019 ad Abu Dhabi una storica Dichiarazione a favore della fratellanza umana. Durante il suo soggiorno nel piccolo regno sunnita, il Papa ha anche ringraziato il Grande Imam di al-Azhar per l'appello al dialogo ai suoi “fratelli sciiti”. “Oggi sei stato molto coraggioso quando hai parlato di dialogo tra i musulmani”, ha detto Francesco, felice di vedere i frutti del dialogo nel mondo islamico.
18 novembre. Lo scontro tra la Curia e i vescovi tedeschi
Il Vaticano è stato teatro di un vivace confronto tra i vescovi tedeschi e i responsabili della Curia romana. Al centro della discussione, gli impulsi riformisti della Chiesa cattolica in Germania.
Nel corso di una riunione a porte chiuse, il prefetto del Dicastero per i Vescovi, il cardinale Marc Ouellet, ha esposto il rischio di uno “scisma” sollevato da alcune proposte del Cammino sinodale tedesco, avviato nel 2019 per rispondere alla crisi degli abusi. Le preoccupazioni del cardinale canadese riguardano le proposte di abolire il celibato obbligatorio per i sacerdoti, l'ordinazione femminile o le proposte di cambiare la posizione della Chiesa sulla moralità sessuale o sull'omosessualità.
Con una mossa senza precedenti, la sua dichiarazione, come quella del prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede e quella del presidente dell'episcopato tedesco, l'arcivescovo Georg Bätzing, sono state pubblicate dal Vaticano.