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Gay, Benedetto XVI e viaggi: Francesco sul volo da Djouba 

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Hugues Lefèvre - i.Media per Aleteia - pubblicato il 06/02/23
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Omosessualità, morte del Papa Emerito, i viaggi a Marsiglia, in Mongolia, in India: intervista con Francesco sul volo da Djouba.

Criminalizzazione dell’omosessualità, morte del Papa Emerito, viaggi in Francia e in Mongolia, visita dell’India, sfruttamento dell’Africa… Per 55 minuti papa Francesco, accanto all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, e al moderatore della Chiesa di Scozia Iain Greenshields, ha risposto alle domande dei giornalisti che lo avevano accompagnato nel suo 40º viaggio all’estero dall’elezione al pontificato (2013). 

Criminalizzazione dell’omosessualità 

«Criminalizzare le persone di tendenza omosessuale è una ingiustizia», ha risposto papa Francesco a un giornalista che lo interpellava sui paesi in cui l’omosessualità è proibita, soprattutto il Sud-Sudan o la RDC. Il Pontefice, che si era pronunciato su questa faccenda già in una recente intervista accordata all’agenzia di stampa americana AP, ha detto che una cinquantina di paesi si trova oggi in una situazione analoga. 

Questa criminalizzazione dell’omosessualità è «un problema che non bisogna lasciar passare», dice Francesco. «Condannare così una persona è un peccato», ha sottolineato, aggiungendo che il Catechismo della Chiesa Cattolica invita a «non marginalizzare» queste persone. 

Il Pontefice ha tuttavia fatto una distinzione tra le «persone» omosessuali, che sono «figli di Dio» e i «gruppi» che difendono gli omosessuali. «Le lobbies sono tutt’altra cosa», ha affermato. 

Justin Welby è andato nel senso del Pontefice, ricordando che la questione era stata uno dei punti che aveva diviso la sua Chiesa in occasione dell’ultima conferenza di Lambeth, nell’autunno 2022. «Avrei voluto [allora, N.d.R.] parlare con tanta eloquenza e chiarezza quante ne ha avute il Papa», ha detto, assicurando che lo avrebbe citato su questa tematica in occasione del prossimo sinodo della Chiesa d’Inghilterra, tra qualche giorno. 

Benedetto XVI e tensioni in Vaticano 

Interpellato sulle voci critiche che si sono alzate contro di lui in seno alla Curia dopo la morte di papa Benedetto XVI, papa Francesco ha criticato la loro assenza di «etica»: 

Credo che la morte di Benedetto sia stata strumentalizzata da gente che voleva portare acqua al proprio mulino. Sono gente di partito, non di Chiesa. 

Così ha deplorato il Papa, senza fare nomi. Ed ha lamentato la strumentalizzazione 

di una persona così buona, così pia, direi perfino di un Santo Padre della Chiesa, 

insistendo sul fatto che Benedetto XVI lo aveva sempre sostenuto, quando lo aveva consultato, e che non c’erano mai stati problemi tra loro. 

A fronte delle critiche, il Papa si è detto fiducioso, ritenendo che «queste cose cadranno da sé». Ha pure tenuto a insistere sul fatto che il predecessore non era «una persona acida». 

Il Pontefice ha anche ricordato che dopo una delle sue dichiarazioni passate, in cui aveva concesso la possibilità di unioni civili per omosessuali, una persona «che si crede un grande teologo» era venuta a lamentarsi di lui con Benedetto XVI. Il Papa Emerito avrebbe allora consultato dei cardinali teologi che gli avrebbero spiegato le parole del Papa, «è la storia – conclude Francesco – è finita là». 

Viaggio Marsiglia-Mongolia e visita in India 

Interpellato sulle prossime destinazioni, il papa argentino ha confermato che conta di visitare Marsiglia nel prossimo settembre – la data in fase di studio dell’Ufficio dedicato è il 23 settembre. Sottolineando la sua volontà di recarsi nei «più piccoli paesi d’Europa», come priorità, ha insistito sul fatto che, come nel suo precedente trasferimento a Strasbourg, nel 2014, si sarebbe trattato di un viaggio «a Marsiglia, non in Francia». 

Il Pontefice ha evocato la possibilità che il viaggio venga abbinato con una capatina… in Mongolia! «Non è una cosa stabilita, è una possibilità», ha sottolineato. 

Papa Francesco ha poi ricordato la sua venuta alla GMG di Lisbona, nel prossimo agosto, ed ha annunciato di pensare a un importante viaggio in India «l’anno prossimo». 

La salute 

In coda alla conferenza, il Papa ha risposto a una domanda sulla sua salute. A 86 anni, il pontefice argentino ha compiuto il suo 40º viaggio all’estero dall’elezione pontificia (2013). «L’erba cattiva non muore mai», ha ironizzato il Papa. Col sorriso sulle labbra, Francesco ha nondimeno ammesso che quello al ginocchio resta un problema: 

La mia salute non è la stessa che all’inizio del pontificato; il ginocchio mi fa male ma vado avanti piano piano, e poi si vedrà. 

Nel corso del suo viaggio africano, il Papa si è spostato in sedia a rotelle. Come nei suoi ultimi viaggi all’estero, ha utilizzato un ascensore per salire in aereo e discenderne. 

In una recente intervista accordata all’agenzia AP, il Papa aveva spiegato che la diverticulosi al colon, per la quale era stato operato nel 2021, era tornata: 

Potrei morire domani, ma tutto è sotto controllo. Sono in buona salute. 

Ucraina, Putin e l’autodistruzione 

«Sono aperto a un incontro coi presidenti, quello dell’Ucraina e quello della Russia», ha ribadito Francesco ricordando di essersi recato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede fin dal 25 febbraio 2022, al secondo giorno dell’offensiva russa in Ucraina, per dire che desiderava «andare a Mosca per parlare con Putin, per piccola che sia la finestra socchiusa ai negoziati». 

«Oggi però – ha ripreso Francesco – non è questa la sola guerra: vorrei essere giusto», ed ha richiamato le situazioni drammatiche nello Yemen, in Siria o ancora in Birmania. 

Ci sono guerre più importanti di altre per il rumore che fanno, ma tutto il mondo è in guerra. È una autodistruzione. Fermiamoci in tempo, perché ogni bomba ne invoca un’altra più grande, e non si sa quando finirà l’escalation

Il Pontefice ha gravemente sottolineato il contrasto notato in Sud-Sudan, tra il comportamento degli uomini «che vanno alla guerra» e quello delle donne, «che vanno avanti» occupandosi dei tanti bambini. Il Papa ha valorizzato «la forza della donna», rendendo particolare omaggio alle religiose uccise in Africa. 

E poi ha precisato che il suo gesto del 2019, quando ha baciato i piedi dei leaders del Sud-Sudan è stato spontaneo, non pianificato: «Sono stato strumento di una certa forza interiore, non è stata una cosa pianificata». 

Promuovere la gioventù e lottare contro lo sfruttamento dell’Africa 

Papa Francesco ha nuovamente denunciato lo sfruttamento dell’Africa da parte delle ex potenze coloniali, tornando sull’incontro con le vittime dell’Est della RDC: 

Feriti, mutilati… tante sofferenze… tante sofferenze… E tutto questo per prendere ricchezze. Questo non va bene. L’Africa ha la sua propria dignità, e il Congo ha un alto livello [di materie prime N.d.R.]. 

Dopo aver parlato di risorse come il coltan e il litio, Francesco cha sottolineato che «la vendita di armi» è «la più grande peste al giorno d’oggi», perché «insemina la guerra dall’interno» dei Paesi d’Africa. Interrogato sul tribalismo, ha riconosciuto che questi popoli hanno ciascuno una «propria storia», con «vecchie inimicizie e differenti culture»: 

È però anche vero che si provoca la competizione tra le tribù con la vendita di armi, 

è insorto papa Francesco, qualificando di “diabolica” la situazione. Ed ha denunciato anche il dramma dei bambini-soldato. 

Tornando sul suo recente dialogo via Zoom con degli studenti africani, il Papa li ha lodati: «Di una intelligenza superiore! Molto, molto intelligenti!», ed ha salutato in quella gioventù una delle «grandi ricchezze» dell’Africa: 

Bisogna sostenerli perché studino e vadano avanti; bisogna far loro posto, non chiudere le porte. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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