San Bonaventura (Bagnoregio, 1217/1221 – Lione, 15 luglio 1274) espone la propria demonologia in modo sistematico soprattutto nel suo "Commento alle Sentenze", presentandone gli elementi fondamentali: secondo il santo francescano l’angelo non è stato creato cattivo da Dio.
E perciò non ha peccato nel primo istante della sua creazione, ma poco dopo. Egli non è stato creato nello stato di beatitudine o di grazia santificante, né ha avuto una conoscenza anticipata della sua colpa.
Il maestro Hales
Per il peccato angelico e le pene conseguenti Bonaventura si rifà alle idee di Alessandro Hales, suo maestro, ma se ne differenzia circa la natura dei demoni, poiché sostiene la non totale immaterialità, similmente agli angeli.
Inferiori a Dio
Per San Bonaventura, Dio ha creato gli angeli buoni, ma inferiori a sé, in quanto non potevano possedere la medesima somma perfezione del bene. Gli angeli possono perfezionare sé stessi tenendo al sommo bene o peggiorare convertendosi al bene inferiore delle creature.
Perché è caduto Lucifero?
Lucifero, dotato del libero arbitrio e in considerazione della sua bellezza, ha ambito alla massima eccellenza ritenendosi sommo bene. Ma non essendo né principio primo, né sommo bene, egli ha desiderato salire là dove non poteva e per tanto è precipitato in basso.
Gli altri angeli cattivi
Per la stessa ragione sono caduti tutti gli altri angeli che hanno acconsentito al suo desiderio, senza più la possibilità di tornare in alto. Allontanandosi da Dio, si sono scagliati contro l’uomo con odio e invidia, causando tentazioni, inganni e ogni sorta di male.
Miseria e mortalità
Essi, secondo san Bonaventura, conducono l’umanità ad uno stato di miseria e di mortalità, come è avvenuto per i nostri progenitori. Tuttavia il diavolo tenta l’uomo solo nella misura in cui Dio glielo permette.