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“Chi è che oggigiorno crede ancora alla magia?”. Un sacco di gente, indicano gli studi

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Lucia Graziano - pubblicato il 10/02/23
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Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, il pensiero magico è in costante crescita nei Paesi occidentali, spesso esplicandosi attraverso l’adesione a forme di spiritualità alternativa come la Wicca o il New Age. Ma perché i razionali uomini del Terzo Millennio sentono il bisogno di affidarsi alla magia e all’occulto?

Poco più di cent’anni fa, nel 1919, dando alle stampe il saggio La scienza come professione, Max Weber coniò un’espressione destinata a fare la Storia della sociologia. Parlò di «disincantamento del mondo», per indicare il processo che lui riteneva di poter scorgere attorno a sé: «non occorre più ricorrere a mezzi magici per dominare gli spiriti o per ingraziarseli, come fa il selvaggio». L’idea, che fu abbracciata da molti studiosi nei decenni successivi, era sintetizzabile come segue: grazie al crescente livello di scolarizzazione media, agli incredibili progressi della scienza e alla maggiore facilità di accesso alle cure mediche grazie alla diffusione dei servizi sanitari nazionali, la popolazione avrebbe spontaneamente abbandonato quel sistema di credenze superstiziose e di ritualità a sfondo magico che, in epoche diverse, le erano state psicologicamente utili per fronteggiare le asperità di un’esistenza dura e incerta.

Ma è davvero andata così?

Parrebbe proprio di no, e anzi molti indicatori sembrano segnalare, in questi ultimi decenni, una marcata crescita della superstizione e del pensiero magico. Rifletteva su questi temi anche papa Francesco, nel corso dell’udienza generale del 4 dicembre 2019: «forse qualcuno di voi mi dirà: “Ah, sì, questa della magia è una cosa antica: oggi, con la civiltà cristiana questo non succede”. Ma state attenti! Io vi domando: quanti di voi vanno a farsi fare i tarocchi, quanti di voi vanno a farsi leggere le mani dalle indovine o farsi leggere le carte?».

La risposta sincera dovrebbe essere: “molti”. Secondo stime del Codacons, ogni anno circa 13 milioni di Italiani si rivolgono alle consulenze dei cartomanti, avvalendosi perlopiù di consultazioni telefoniche che hanno luogo attraverso linee a pagamento. Si ritiene che, oggi, in Italia esistano circa 155.000 operatori dell’occulto: è un mercato in costante crescita, con un giro d’affari che viene stimato in circa 8 miliardi di euro l’anno; rispetto a quindici anni fa, il numero di “professionisti della magia” in Italia risulta essere più che quintuplicato.

Ma non si tratta solamente di questo. Oltre al ricorso alla “magia di servizio” (cioè, quella di cui ci si avvale nella speranza di risolvere i problemi della vita di ogni giorno), vari indicatori segnalano una crescita di forme di spiritualità alternativa nelle quali il pensiero magico gioca un ruolo di prim’ordine.

Per esempio, un sondaggio condotto nel 2019 negli Stati Uniti segnala che il 46% dei cittadini si dice convinto dell’esistenza dei fantasmi: a essere interessante non è tanto la percentuale in sé e per sé, quanto più il fatto che essa fosse del 32% nel 2005 e del 25% nel 1990. E a testimonianza della vivacità degli ambienti che promuovono forme di spiritualità legate al pensiero magico, basterà aprire la app TikTok e scandagliare i contenuti raggruppati sotto l’hashtag #WitchTok per imbattersi in video, con un totale di più di 30 miliardi di visualizzazioni, creati appunto da utenti che si definiscono “streghe” e che ricorrono abitualmente alla cristalloterapia, alla lettura dei tarocchi e allo studio delle posizioni astrali.

Verrebbe davvero da definirlo “un segno dei tempi”. È noto ai sociologi come le superstizioni tendano a prosperare in quei gruppi di persone che svolgono professioni particolarmente pericolose (es. minatori, marinai) o che comunque legano la loro carriera a eventi aleatori e in certa misura imprevedibili (es. scommettitori, sportivi, agenti di borsa). In anni in cui tutte le nostre certezze sembrano vacillare sotto il peso di guerre, pandemie e crisi economiche, il pensiero di poter ricorrere alla magia per fronteggiare le incertezze di ogni giorno (o quantomeno per sentirsi assicurare che, prima o poi, le cose andranno meglio) risuona nella nostra mente come una sirena seducente.

Streghe femministe che amano l’ambiente: la Wicca, una spiritualità in rapida espansione

Esistono poi dei sistemi di pensiero così organizzati da poter essere definiti, almeno in certa misura, vere e proprie religioni, sotto cui si raccolgono tutti quegli individui che percepiscono la pratica della magia come uno stile di vita, se non addirittura una vera e propria vocazione.

Tra questi, il più conosciuto è probabilmente la Wicca, termine che in Italia viene utilizzato (un po’ impropriamente) per indicare tutte quelle forme di spiritualità che potremmo raggruppare sotto il nome collettivo di “neopaganesimo”. Gli esponenti di questa fede sostengono di essere gli ultimi eredi di una antica religione (frequentemente fatta risalire ai druidi o ai sacerdoti vichinghi) che continuò a essere praticata nel nascondimento lungo due millenni di dominazione cristiana, riconquistando la scena pubblica solo nel momento in cui le mutate condizioni sociali resero possibile tornare a praticare questi riti allo scoperto e in sicurezza. All’atto pratico, il fondatore della Wicca è Gerald Gardner, che ideò questa nuova religione nell’Inghilterra degli anni ’50 traendo ispirazione da alcuni scritti composti circa vent’anni prima da Margaret Alice Murray.

Un elemento importante di questa forma di spiritualità è il suo forte legame con la natura (per esempio, grande rilievo viene dato ai cicli lunari e all’avvicendarsi delle stagioni). Proprio per questo, molti esponenti del neopaganesimo abbracciano con entusiasmo battaglie ecologiste (e, per contro, una certa percentuale di praticanti dichiara di essersi avvicinato a questa spiritualità proprio perché attratto dalla tematica ambientale). Un altro discorso che tende a essere molto caro al mondo neopagano è quello femminista, in tutte le sue possibili declinazioni: e ciò a causa del fatto che una significativa percentuale di praticanti è composta da donne (perlopiù, giovani o giovani adulte).

Il New Age: l’attesa indefinita di un mondo migliore, nella “nuova era”

Molto popolari sono anche le filosofie New Age, termine onnicomprensivo che ultimamente viene utilizzato per indicare tutte quelle forme di religiosità che è difficile incasellare in altri schemi di pensiero. Formalmente, la spiritualità New Age muove dalla convinzione che sia imminente una rivoluzione che stravolgerà completamente il modo in cui l’uomo percepisce se stesso, la sua mente e la società intera (sarà l’avvento della New Age: la Nuova Era, per l’appunto). Per prepararsi a tale rivoluzione, spesso definita nei termini di un “risveglio interiore”, gli esponenti del mondo New Age ritengono sia già possibile allenare la propria mente attraverso un training serrato che le dovrebbe permettere di esprimere appieno tutte le sue potenzialità (tra cui, per dirne due, compiere viaggi interplanetari e vedere oggetti che ora sono invisibili). Un tema ricorrente, contro cui la Chiesa Cattolica ha più volte messo in guardia i suoi fedeli, concerne la promessa di potersi mettere in contatto con gli angeli attraverso tecniche che permetterebbero di “canalizzare” in loro direzione le proprie energie mentali, aprendo inedite vie di comunicazione celeste. Naturalmente, nulla di tutto ciò è contemplato dal catechismo cattolico: l’angelologia New Age è significativamente diversa rispetto a quella cristiana e si basa tutt’al più su una rielaborazione di scritti cabalistici.

Dopo il grande boom di popolarità che il New Age conobbe negli anni ’80, anche grazie all’endorsement di alcuni personaggi pubblici provenienti dal mondo dello spettacolo, questa forma di spiritualità sembrerebbe oggigiorno essere in graduale declino; tuttavia, ancora in anni recenti, la popolarissima Oprah Winfrey ha profittato del suo palcoscenico per esprimere il suo sostegno a questo stile di vita.

Del resto, anche Richard Gere ha parlato apertamente del suo interesse per la cabala; e le sorelle Mary-Kate e Ashley Olsen hanno più volte dichiarato di ricorrere alla cristalloterapia per il loro benessere fisico e di bruciare incensi di salvia per purificare gli ambienti dalle energie negative. Ed è innegabile che le parole di questi popolarissimi testimonial abbiano avuto (e ancora possano avere, soprattutto sui giovanissimi) un ruolo rilevante nella diffusione di queste nuove forme di spiritualità: un dato oggettivo, che forse potrebbe essere utile agli educatori per valutare il miglior modo con cui indirizzare la tematica, nel discutere con le nuove generazioni.

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