La vita di Igor è stata caratterizzata per anni da sofferenza e dolore. Ha lasciato l'Ucraina nel 2014, all'inizio della guerra nel Donbass, e si è stabilito in Polonia, dove ha provato a ricominciare. Iniziare una nuova vita in un Paese straniero, senza conoscere la lingua, si è rivelato però molto difficile. Senza denaro, senza famiglia, senza sostegno... “Ero del tutto senza denaro, tutto è diventato una questione di sopravvivenza”, ha riferito Igor ad Aleteia.
Battezzato nella Chiesa ortodossa, Igor pregava poco. Di tanto in tanto entrava in una chiesa, si sedeva a un banco e pregava quanto poteva, mosso dai dubbi e dalla sofferenza. “Un giorno sono entrato in una chiesa. Ho pregato chiedendo aiuto, e questo aiuto è arrivato. Un ragazzo che non conoscevo mi ha prestato un po' di denaro”, ricorda.
In quel momento, Igor non aveva ancora capito che quella mano tesa era in realtà l'aiuto di Dio.
Con l'arrivo del Natale 2020, Igor era ancora una volta solo. “È stato molto doloroso stare senza nessuno in quel periodo”, ammette. “Eravamo alla vigilia del Natale, tutti festeggiavano con una famiglia, mentre la mia era lontana... Sono stato preso da una grande tristezza. Mi sono detto che Dio mi aveva abbandonato”.
Poi, però, ha trovato un lavoro, e con questo un po' di sicurezza. “La mancanza di denaro mi ha insegnato una lezione: valorizzare quello che ho”, dice.
Un'aspettativa di vita tra il 3 e il 5%
Quando pensava di essersi liberato dai problemi, però, Igor è stato duramente attaccato nella sua salute. Ha avuto la sciatica, e poi un'ernia. “Le crisi di dolore sono diventate più frequenti e dolorose. La prima volta ho pianto per il dolore. Ricordo 48 ore di dolore costante”.
Purtroppo, non si trattava solo di ernia o sciatica. È arrivata una nuova diagnosi, ben più allarmante: si trattava di un tumore maligno di più di sei centimetri. L'aspettativa di vita di Igor era tra il 3 e il 5%. Il trattamento sembrava non risolvere nulla, anzi, la sua salute peggiorava di giorno in giorno. “La chemioterapia mi ha danneggiato gravemente l'intestino. Mi addormentavo e mi svegliavo ogni giorno con un dolore inimmaginabile. Mi sono visto in una situazione in cui non mangiavo da vari giorni, perché ogni pasto era causa di talmente tanta sofferenza che non riuscivo a inghiottire nulla”.
Igor era tormentato dai pensieri suicidi, fino al giorno in cui ha deciso di andare a una Messa cattolica.
“Mi sono reso conto che Dio mi ha salvato”
“Mi sono seduto in un banco e ho cominciato a cantare con le persone. A un certo punto ho iniziato a piangere come non avevo mai pianto prima in vita mia”, ricorda. “La signora che mi stava accanto mi ha dato dei fazzoletti di carta. Mi sono sentito come se tutto il dolore che tenevo dentro di me stesse iniziando ad abbandonarmi. E poi ho sentito un'omelia sull'umiltà che mi ha davvero toccato il cuore. Mi sono sentito migliore, purificato, sostenuto...”
Il giorno dopo, l'esame medico di Igor ha rivelato risultati molto positivi. Il ragazzo si sentiva sempre meglio, a livello sia fisico che mentale. Nel suo corpo non c'erano più cellule cancerogene.
“Mi sono reso conto che Dio mi ha salvato”, ha concluso. “Mi ha dato la speranza che avevo perduto. Attualmente sono in fase di remissione, e spero di rimanere sano per il resto della mia vita. Sono consapevole dei peccati che commetto, ma agisco per combatterli e mi rafforzo ogni giorno. Non ho più pensieri suicidi”.